Ripartire dagli adulti

Ripartire dagli adulti Dal “RisVeglio Duemila” N. 19/2017   
“Generare alla fede”, il titolo scelto dall’Ufficio Catechistico per l’annuale convegno che quest’anno è in programma il 27 maggio all’hotel Mattei, è molto di più che preparare bambini e ragazzi a un sacramento. È una consapevolezza che l’Ufficio Catechistico ha maturato da tempo, proponendo anche percorsi per rinnovare l’Iniziazione cristiana in diocesi: si è concluso ad esempio, nelle scorse settimane il corso biennale per catechisti-accompagnatori degli Adulti (al quale hanno partecipato una settantina di persone).
Il convegno del 27 maggio sarà un’altra tappa sulla strada del rinnovamento che i vescovi immaginano “ad ispirazione catecumenale”: un cammino cioè che metta al centro appunto la strada, cioè la vita cristiana, non solo i sacramenti, e che sia rivolto non solo ai ragazzi ma anche ai loro genitori. A portare le sua esperienza, il 27 maggio, sarà don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio catechistico di Padova, dove 4 anni fa è stato avviato un percorso di rinnovamento della catechesi.
“Siamo partiti da tre semplici considerazioni – spiega a Risveglio Duemila –: il contesto socio-religioso è cambiato, la fede non è un dato scontato ma è una scelta; sono sempre più i catecumeni che arrivano tardi al Battesimo, per storie di migrazioni o per scelta dei genitori; e poi l’invito dei vescovi a concepire la catechesi come un cammino catecumenale”. Questo il punto focale dell’esperimento padovano: “L’idea del catecumenato – spiega – porta con sé la gradualità, la centralità della vita cristiana, più che le tappe dei sacramenti, e che si può fare coinvolgendo la comunità, e in particolare i genitori”. Anche a Padova si è partiti dalla formazione: 2800 gli accompagnatori dei genitori formati in questi anni, oltre ai catechisti. “I risultati più evidenti li abbiamo avuti proprio con i genitori ai quali si propone un percorso di riscoperta delle fede in un momento particolare del rapporto con i loro figli e per molti ha funzionato”. La carta vincente per la riuscita del progetto, conclude don Bezze, “è stata la scelta di iniziare il percorso a livello diocesano. Abbiamo dato 2 o tre anni alle parrocchie per adattarsi, ma nel 2019 tutte adotteranno il nuovo metodo”.
Un cambiamento epocale, secondo il direttore dell’Ufficio catechistico, che però in qualche forma è da avviare.