Alluvioni a Carabayllo, famiglie in difficoltà

Alluvioni a Carabayllo, famiglie in difficoltà  Dal “RisVeglio Duemila” N. 11/2017 

“Chiediamo preghiere”. L’appello arriva direttamente dalla nostra missione diocesana di Carabayllo, in Perù. Da qualche giorno scarseggia l’acqua nella grande periferia di Lima. Ma tutto il Paese è in emergenza ormai da settimane per le eccezionali piogge e le conseguenti alluvioni che hanno toccato la periferia di Lima e in tutto il Paese hanno causato 62 morti, 11 dispersi e 170 feriti. Simbolo della speranza del popolo peruviano è diventata Evangelina Diaz Chamorro, che si è salvata dal fiume di fango che ha travolto la sua casa alla periferia di Lima e ora si trova ricoverata all’ospedale Santa Maria Auxiliadora in buone condizioni. Ma la situazione è seria, spiega don Stefano. Sulla capitale e su tutto il Paese piove da giorni.
Le inondazioni, causate dal fenomeno El Nino che si verifica a intervalli irregolari ogni due-sette anni, hanno anche portato un focolaio di febbre Dengue, che ha colpito oltre mille persone. “La missione non ha subito grossi danni: per ora abbiamo avuto solo un po’ di allagamenti in chiesa e nella mia stanza. Ma l’acqua scarseggia, sia quella del rubinetto sia quella imbottigliata, la gente ha fatto razzie nei supermercati e i prezzi sono saliti enormemente. Il territorio della parrocchia è delimitato da un fiume, il rio Chillon, che in questi giorni è fuoriuscito dagli argini. E lì ci sono stati danni”. Il fiume ha spazzato via case che molto spesso sono poco più che baracche. Un centinaio le famiglie alluvionate che si trovano nel territorio della parrocchia. “Sono stato a fare un sopralluogo lunedì – racconta don Stefano – . Alcune hanno perso veramente tutto. Ci sono famiglie che stanno dormendo sotto un paio di pali con un telo sulla testa tutti insieme in un unico materasso”. La parrocchia si è attivata. “Con un gruppo di persone abbiamo deciso di accompagnare alcune famiglie, le più disastrate, per alcuni mesi, aiutandole a trasferirsi e a ricominciare una nuova vita. In questo passaggio tanti portano cibo e acqua, ma finita l’emergenza queste famiglie rimarranno sole”. La Conferenza episcopale peruviana domenica scorsa ha indetto una colletta straordinaria per aiutare le persone colpite dalle alluvioni: “La gente che frequenta la Messa domenicale ha risposto con tanta generosità – racconta don Stefano. Abbiamo anche pregato con fede chiedendo aiuto al Signore”. Secondo il Centro operativo per emergenze (Coe) sono più di 500mila le persone che hanno sofferto in qualche modo a causa delle inondazioni derivanti dalle forti piogge. E purtroppo pare che non sia finita qui. Dopo inondazioni, frane, straripamenti, ora si teme che vengano a mancare alimenti a causa delle interruzioni delle vie di comunicazione. Il ministro dei Trasporti, Martin Vizcarra, ha precisato che secondo le previsioni meteo “le piogge intense dureranno almeno altre due settimane: dobbiamo essere preparati per l’emergenza almeno fino a fine marzo”.