Scout, al via le attività estive. 700 ragazzi in cammino

Scout, al via
le attività estive.
700 ragazzi in cammino

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 26/2016

 

Dalle vacanze di branco dei lupetti alla route estiva: tutte le occasioni di crescita proposte dall’Agesci

 

Stanno cominciando le attività estive (route e campi scout, in particolare) dell’Agesci di Ravenna. È l’occasione per conoscere più da vicino la realtà degli scout, presente in diocesi in cinque gruppi: Ra 1 (a San Vittore), Ra 2 (a San Biagio), Ra 3 (a San Paolo), Ra 4 (a San Pier Damiano), Cervia 1, per un totale di 755 iscritti, una gran parte dei quali parteciperanno alle iniziative estive. Lo facciamo grazie a Chiara Babini, responsabile di zona dell’Agesci.

 

“I campi estivi – dice Chiara – costituiscono le attività più importanti delle branche in cui è suddivisa l’Agesci (lupetti e coccinelle, esploratori e guide, rover e scolte), è il momento conclusivo dell’anno, nel quale si raccolgono i frutti del lavoro svolto e si mettono a disposizione degli altri le competenze apprese e se ne acquisiscono di nuove. Sono quindi occasione di crescita e di confronto e una tappa fondamentale del percorso di maturazione della persona”. Le vacanze di branco si rivolgono a lupetti e coccinelle (dagli otto ai dodici anni) e durano generalmente dai 7 ai 10 giorni, si svolgono in un luogo che viene deciso dai capi branco.

È un campo fisso, che sia una base scout, una casa parrocchiale, etc. Ogni vacanza ha un tema, che varia a seconda dei gruppi, in quanto è deciso dai capi, che guida tutte le attività della settimana.

“Durante le vacanze di branco le sestiglie (piccoli gruppi di lupetti/coccinelle composite di un capo e un vice) si mettono alla prova attraverso lo svolgimento dei loro compiti giornalieri (ad esempio apparecchio e sparecchio della tavola, animazione del momento di preghiera insieme al sacerdote) e attraverso i giochi di squadra e le attività che verranno proposte dai vecchi lupi (capi)”.

Man mano aumentano anche le responsabilità di chi partecipa al campo e questo rispecchia le quattro parole guida dello scautismo: servizio, comunità, fede e strada. “Dai 12 ai 16 anni si partecipa al campo reparti (gli esploratori e le guide), che dura dai 10 ai 15 giorni immersi nella natura, luogo adatto per far vivere l’avventura ai ragazzi. Il reparto è composto da più squadriglie, cioè gruppi di 6/8 esploratori o guide, e dai capi reparto.

Ognuno ha le proprie responsabilità e i propri compiti. Nel corso delle attività scout l’individuo viene responsabilizzato come elemento importante della piccola comunità e ognuno viene spronato a mettersi in gioco per il bene comune, mettendoin secondo piano i propri interessi.

Anche il campo di reparto segue un tema che accompagnerà le attività delle singole giornate. Attività tipiche dei campi possono essere ad esempio il grande gioco, l’hike di squadriglia, la gara di cucina, la veglia alle stelle”. Dai 16 ai 21 anni il Clan/Fuoco, composto da rover e scolte partecipa, in estate, alla route, dopo avere deciso insieme ai capi il luogo e il tema. “La route – dice ancora Chiara – è un campo mobile, ci si sposta continuamente: ogni sera si pianta la tenda in un luogo diverso, si mangia cucinando sul fuoco o sui fornellini e al mattino si riparte con lo zaino in spalla per una nuova meta, ci si può muovere a piedi, in bicicletta, in canoa…

A volte può capitare che si scelga un campo fisso, generalmente questo accade nei casi in cui si svolga un servizio specifico: i campi svolti con Libera oppure un campo internazionale svolto all’estero (ad esempio in Albania). La strada è fondamentale alla comunità del Clan/Fuoco: “Insegna a conoscersi e a conoscere gli altri che camminano con noi, a capire i propri limiti e potenzialità, a essere generosi, a ridurre all’essenziale le proprie necessità materiali, a godere delle bellezze della natura, a porsi delle sfide e a vincerle, a perseverare”. Il cammino scout inizia con la nota “promessa” che si pronuncia una prima volta da bambini (otto anni) e poi si ripete quando si è ragazzi (12 anni). Una volta terminato il percorso nel clan (20-21) anni si può diventare capi scout e proseguire il cammino formativo”. A fianco dei tradizionali gruppi, a Ravenna è ben viva anche la realtà del Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani), attiva a San Vittore e a San Francesco.

Ancora oggi, scopo dello scoutismo è la formazione integrale della persona, attraverso un cammino educativo che ha comunque al suo centro la fede. È infatti scritto nei documenti nazionali dell’Agesci: “Siamo uniti dall’amore di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza (quella che deriva dalla risurrezione di Gesù Cristo, ndr) e ci sentiamo responsabili, da laici e con il nostro carisma e mandato di educatori, di partecipare alla crescita di questo corpo che è la Chiesa, popolo di Dio che cammina nella storia”. Un percorso che ha proprio nelle attività estive un passaggio fondamentale.

 

Fabrizio Casanova