Un giornale che cambia con la sua Chiesa. Da Giulio a Daniela

Un giornale che cambia con la sua Chiesa

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 14/2016

 

Fiducia, merce rara di questi tempi. È talmente rara che quando viene a mancare ad esempio sui debiti degli Stati o sull’andamento economico di un’azienda, il valore di quell’azienda o della ricchezza di quello Stato diminuisce.

Quindi la fiducia è merce rara e anche preziosa. Ecco perché quando mi è stato chiesto di dirigere Risveglio Duemila, ho avuto l’impressione di avere tra le mani un tesoro, da trattare con gratitudine e responsabilità.

Un giornale non è solo il suo valore economico: è uno spazio di dialogo con i suoi lettori, le persone che ci lavorano con la loro creatività, le relazioni con collaboratori, fonti e realtà del territorio, una voce per la società nella quale vive, uno spunto di riflessione per la comunità alla quale si rivolge.

In un giornale, insomma, c’è un mondo che esercita anche attraverso quello spazio di dialogo e informazione una forma di democrazia e soprattutto dimostra il suo interesse per la società e il bene comune. E raccontare questo mondo, da giornalisti, in questo scorcio di storia della nostra Chiesa locale, oltre ad essere una notizia, è davvero una Grazia.Raccontare una Chiesa locale che ogni giorno si confronta con l’idea di Misericordia di Papa Francesco, che cerca di rinnovarsi nelle sue strutture di pastorale alla luce di quel concetto e che ha appena inaugurato una missione in una delle periferie di cui parla il pontefice è un compito difficile, ma davvero entusiasmante, per il quale ringrazio chi mi ha voluto qui.

So che non siamo all’anno zero, anche per l’impegno e la professionalità di Giulio Donati, che mi ha preceduto alla guida di questo settimanale e alle persone che lavorano in redazione da molto più tempo di me. Ma in questo mondo che cambia, anche la comunicazione deve trasformarsi per continuare a parlare agli uomini di oggi: ecco perché il progetto per Risveglio Duemila è quello di spingersi oltre i suoi normali canali, sul web e sui social, nel cuore delle autostrade comunicative odierne, mantenendo però l’attenzione a chi magari da quelle strade rischia di rimanere escluso o marginale, con un’integrazione sempre migliore tra nuovi media e media tradizionali, come giornale e radio.

Infine, un impegno e una richiesta: il servizio che ogni giorno svolgiamo in redazione è e sarà solo per i lettori, per quelli di oggi e magari per chi sarà curioso di leggerci in futuro.

A loro chiediamo di darci riscontri, con lettere, email, piccioni viaggiatori (va bene tutto) di quello che scriviamo ogni settimana: che sia un elogio oppure una critica, ci farà bene perché sarà un modo per metterci in contatto con la comunità di cui e a cui vogliamo parlare.

Daniela Verlicchi

 

Da Giulio a Daniela

Il mio servizio temporaneo per la Chiesa cattolica in Ravenna si chiude qui. Ringrazio di cuore l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni per la fiducia accordatami, e con lui il vicario mons. Graziani e tutto il clero diocesano; sono grato anche all’avv. Saviotti per aver condiviso i tratti salienti di questo periodo, in veste di responsabile delle Comunicazioni sociali diocesane; e accanto a lui la presidente di Ravegnana Radio, Anna De Lutiis. Grazie anche alla redazione di Risveglio per aver risposto con abnegazione a questo periodo di transizione, carico delle attese che in diocesi, in questa fase, si stanno ponendo proprio anche sul mondo della comunicazione. Ambito grazie al quale offrire nuova forza alla speranza di un mondo più umano in virtù dell’annuncio cristiano, più che mai attuale nel mondo in cui ci è dato di vivere.

A Daniela i migliori auguri di buon lavoro, chiedendo l’intercessione a due grandi donne che ebbero cura delle genti di Ravenna, oltre che di Russi, le beate Margherita e Gentile. Con la promessa mia di cercare di mantenere vivo quel buon rapporto di collaborazione, come abbiamo cominciato a fare da diversi mesi, anche da ora in poi. Prima di tutto come vicini di territorio visto il mio impegno al Piccolo di Faenza, poi come colleghi in Fisc (Federazione italiana settimanale cattolici), ma anche e soprattutto come giornalisti che condividono la fede in Gesù Cristo e di lì cercano di trarre energia e ispirazione per la professione, oltre che per la vita.

Protesi alla ricerca della verità.

a cura di Giulio Donati