26 Agosto 2015

Don Bosco: 200 anni e non sentirli!

Don Bosco: 200 anni e non sentirli!

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 31/2015

 

Come raccontare ciò che ha provato il cuore quando 7.000 persone, raccolte tutte insieme in un grande piazzale, hanno intonato il Padre Nostro nella loro lingua? E come descrivere la fatica di un cammino sotto il sole, con la certezza di star facendo sì un viaggio in compagnia ma ciascuno con un proprio bagaglio personale, una “croce” da condividere strada facendo, ricordata a ogni passo dalla croce vera, di legno, che era stata consegnata a inizio pellegrinaggio e che dondolava appesa allo zaino di ognuno?

Ci sono momenti in cui ti rendi conto che non esistono abbastanza parole per descrivere un’esperienza, perché gli istanti vissuti sono stati tanti, ricchi, pieni di colori, di suoni, di emozioni.

Questo è stato il pellegrinaggio organizzato dal 5 al 16 agosto dal Movimento Giovanile Salesiano Lombardia-Emilia, al quale abbiamo partecipato da Ravenna in due ragazze: cinque giorni di cammino da Parma a Torino lungo la Via Francigena, un fascio di vie che portavano fin dall’antichità i pellegrini dalla Francia a Roma, e a seguire altri 5 giorni a Torino per un confronto mondiale in occasione del bicentenario della nascita di Don Bosco.

I giorni di cammino sono stati i più faticosi dal punto di vista fisico: 100 km sotto il sole e il caldo avrebbero scoraggiato chiunque… Ma tutti noi avevamo una meta, che non era solo la grande festa che ci attendeva a Torino ma era soprattutto la voglia di conoscerci meglio, attraverso diversi momenti di condivisione e riflessione ma anche animazione e divertimento. D’altronde il motto dell’incontro mondiale era “Like Don Bosco, with the young, for the young” (“Come Don Bosco, con i giovani, per i giovani”), che riassume in poche parole tutto il carisma salesiano, basato proprio sulla vicinanza ai ragazzi e al loro mondo.

Ed ecco così che arrivati a Torino si respirava aria di vera mondialità: 54 Paesi, dalla Siria alla Cina, passando per l’Angola, gli USA e l’Est Europa riuniti in un unico luogo per un unico motivo, celebrare il 16 agosto al Colle Don Bosco il compleanno di chi ha reso possibile tutto questo. Sono stati giorni intensi, un tripudio di bandiere, di lingue e di tradizioni, la dimostrazione che l’amicizia tra persone diverse e sconosciute può esistere eccome!

So che le cronache recenti ci dicono il contrario, ci raccontano di un divertimento malato, di giovani che alla ricerca di chissà che cosa finiscono per perdere se stessi. E’ vero, purtroppo i casi sono stati e saranno tanti ma a Torino Don Bosco ci ha mostrato l’altra faccia della medaglia: esiste ancora chi è capace di divertirsi con un ballo, di avvicinarsi senza diffidenza a un giovane dell’altra parte del mondo, di aspettare la mezzanotte per cantare “Tanti Auguri” a chi, nascendo 200 anni fa e iniziando fin da subito la sua attività coi giovani, ci permette ancora oggi, nel 2015, di avere speranza e fiducia nelle cose belle. Rendendoci capaci di portare con più consapevolezza la nostra “croce”, benché giovane, lungo il pellegrinaggio della vita.

 

Elisa Menta e Vittoria Benedetti