
La mostra curata dall’Opera di Religione ripercorre la storia di Ravenna
Dal “RisVeglio Duemila” N. 23/2015
La Parola come fonte di vita
Non è una mostra per soli “esperti”, quella che è ospitata presso la chiesa di San Domenico, in via Cavour, 6 Ravenna.
“Tesori del passato. Luce sul futuro”, (l’Archivio Arcivescovile e la Biblioteca Diocesana di Ravenna), inaugurata sabato 6 giugno e promossa dalla nostra Archidiocesi e dall’Opera di Religione della Diocesi, è un vero percorso storico che testimonia il cammino della nostra Chiesa e della città dal IV secolo dopo Cristo sino a oggi e, come tale, dovrebbe accendere la curiosità di tanti, ravennati e non. L’hanno rimarcato le parole di chi è intervenuto alla cerimonia d’inaugurazione. Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha detto che oggi “sono attivi in Italia settecento cantieri riconducibili all’Ufficio per la tutela del patrimonio della Chiesa Italiana”. “Luoghi come questa mostra – ha aggiunto – coniugano il passato con il presente e ci aiutano a guardare oltre. La gente deve essere cosciente che i libri e gli oggetti sono di per sé portatori di valori, che oggi vengono trascritti a noi. Dietro loro ci sono la passione, l’impegno e il sacrificio di chi li ha realizzati e c’è un enorme patrimonio di valori che ci viene affidato”.
Giannantonio Mingozzi, per conto del Comune di Ravenna, ha sottolineato l’importanza della Facoltà dei Beni Culturali, presente a Ravenna, aggiungendo che “l’Archivio è un patrimonio di sentimenti”.
D’altra parte, “il nostro Archivio Arcivescovile – ha detto l’arcivescovo mons. Lorenzo Ghizzoni – compete per bellezza e qualità con quello vaticano. Il progetto della nuova sede per la Biblioteca e l’Archivio (in via don Lolli, nell’ex Cinema Roma), finanziato in parte con i fondi dell’otto per mille, è già stato appaltato e i lavori sono partiti; ci vorranno circa due anni e mezzo per completarli”.
“Biblios significa parola, libro – ha detto mons. Guido Marchetti, per conto dell’Opera di Religione – mentre un archivio rappresenta la vita di una persona, o di una comunità. La Parola è, da sempre, alla base della vita della Chiesa. In questa esposizione, Parola e vita si fondono. Nelle carte, nei documenti, nelle immagini che qui si possono ammirare, si tocca il cuore e si percorre la storia della chiesa ravennate, ma non solo”.
Come dargli torto: percorrendo le varie sezioni, si fa un vero cammino nel tempo, attraverso l’arte, la liturgia, la vita sociale, la musica, la giustizia…
Alcuni esempi di quanto è esposto: stemmi vescovili e di sacerdoti, atti notarili, incunaboli, antiche copie della Divina Commedia e della Bibbia, il testo della prima canzone in volgare italiano, riconducibile al periodo 1180-1210.
Una vera ricchezza religiosa, storica e culturale, che si potrà vedere, assistiti dal personale dell’Opera di Religione che ne ha curato l’allestimento, tutti i giorni dalle 10 alle 18 sino al prossimo 15 novembre.
Fabrizio Casanova