21 Maggio 2015

Santerno e Ammonite salutano don Matteo

Santerno e Ammonite salutano don Matteo
 
Dal “RisVeglio Duemila”  N. 20/2015
 
 
Domenica 31 maggio don Matteo Laslau, parroco di Santerno e Ammonite da undici anni, lascia la Diocesi di Ravenna-Cervia per recarsi in una Missione italiana in Svizzera. Riportiamo, di seguito, alcune testimonianze di affetto e ringraziamento scritte da parrocchiani di Santerno e Ammonite.
 
 “Hai sempre voluto molto bene a tnoi bambini dandoci il tuo amore e le tue preghiere e spiegandoci il Vangelo in un modo molto speciale. Una volta all’uscita della chiesa mi hai detto: “ricordati che se un giorno avrai bisogno di me, tu cercami perché io per te ci sarò sempre ovunque andrò”. Mi ricordo anche che quando ero piccola, in terza elementare dicevo che per me don Matteo è così buono che da vecchio lo faranno Papa”.
(una bambina)
 
“Per me è stato un padre. Mi ha aiutato a rapportarmi e a conoscere, tramite la sua testimonianza autentica, il Padre di tutti! Uno dietro l’altro gli anni sono volati, come un soffio, attraverso campi, pernottamenti, uscite, risate, riflessioni, preghiera, crescita. Le tante fatiche fatte sono state dimenticate ed è rimasta una gioia che nessuno può portare via. Don Matteo ha cresciuto me e gli altri amici come dei figli, come dovrebbe fare ogni buon prete, padre della comunità, attento soprattutto ai giovani. Ci ha formato ed educato alla carità e all’accoglienza senza risparmiarsi mai, sempre disponibile. Ci ha accolto nei momenti bui e guidati al perdono di Dio. Ci ha ascoltati e insegnato ad ascoltare. Ci ha amati e anche noi l’abbiamo fatto. Credo che don Matteo sia una persona normale con i suoi pregi e i suoi difetti, ma una persona innamorata di Cristo e questo ne fa la sua forza! È stato il mio Don! Grazie Don Matteo”.
(un giovane)
 
“La venuta di don Matteo nella comunità di Santerno ha coinciso con l’inizio del catechismo di uno dei miei figli, e io, per accompagnarlo, ho cominciato a frequentare la parrocchia. Di lui mi è sempre piaciuto il modo di porsi come ministro di Dio nella comunità. Un operato instancabile, onesto il suo, che funge da esempio per chi lo incontra. A me ha riaperto le porte della chiesa o meglio, ha fatto capire al mio cuore che poteva ancora essere un posto per me. Di questo gli sarò sempre grata, come grata gli sono per quello che ha fatto per i giovani, tessendo la trama di un tessuto capace di avvolgerli e proteggerli dai mali dei nostri tempi, fatto di armonia e di rispetto, di gioco e insegnamento, di sostegno e fiducia.
(una mamma)
 
“Il nostro caro Don Matteo si è dimostrato un parroco dotato di grande energia e voglia di lavorare, doti che, accompagnate da una notevole capacità organizzativa e da una altrettanto grande sensibilità e carica umana, lo hanno fatto apprezzare e amare dall’intera comunità del paese. In questi anni è riuscito a convertire persone che mai avrebbero pensato di avvicinarsi alla chiesa, l’ha fatto con delicatezza e pazienza, è riuscito a trasmettere a tutti regole e principi cristiani in modo concreto e chiaro, senza essere troppo rigido e troppo severo. Con i suoi pensieri profondi, le sue omelie è riuscito a far pensare tanto anche i bambini, le sue frasi e i suoi insegnamenti li ricordiamo nelle nostre giornate quotidiane e ne facciamo tesoro. Per le nostre famiglie è stato un supporto, un ancoraggio forte, semplice, a volte allegro per sdrammatizzare giorni di tensioni con i nostri figli, guidandoci a un dialogo con loro e riuscire a pregare insieme, per sentirci veramente famiglia. Grazie, Don Matteo per averci dato tanto”.
(una famiglia)
 
“Mi dispiace molto che parta, siamo diventati amici. È un gran lavoratore, non ha paura di sporcarsi le mani; quando è necessario fa il muratore, il falegname e lavora in cucina durante la sagra del paese. Ha dato un’impronta diversa, lo si vede anche nella chiesa, nei dipinti. Quando mi capita di entrare in chiesa per qualche funerale, si vede la grande qualità delle sue omelie, l’umanità e la partecipazione quando si cala nella famiglia del defunto. È una persona che ha fatto qualità”.
(un signore non praticante)
 
“È stato un vero amico, un formatore, un fratello, colui che mi ha aperto lo sguardo su ciò che vuol dire essere sacerdote per Dio. Dal 2007 fino ad oggi, ho scoperto un nuovo modo di sentire la paternità, di amare una comunità, e, tutto questo, perché ho avuto un esempio di persona che ha saputo vivere fino in fondo il valore del servizio verso Dio e i fratelli. Gran parte di tutto quello che sono e di quello che ho imparato è merito di un sacerdote secondo il cuore del Signore, che con l’esempio e la cura ha saputo indirizzare le anime a Dio. Penso che l’unica cosa essenziale da dire è …
Grazie, Don Matteo! Questa strada ti porterà lontano dalla parrocchia di Santerno, dalla diocesi di Ravenna-Cervia, ma non lontano dal cuore delle persone che ti hanno conosciuto, che hanno visto in te una guida, che si sono fidati di te”.
(un seminarista)
 
 
A Maria, che tanto ami, e che hai fatto amare a tutti noi, affidiamo la tua nuova avventura.
 
A cura di Antonietta Garroni
(a nome delle comunità di Santerno e Ammonite)