Inaugurati i nuovi ambienti della Caritas di Portomaggiore

Inaugurati i nuovi ambienti della Caritas di Portomaggiore
 
Dal “RisVeglio Duemila”  N. 17/2015
 
 
Nuovi ambienti per un servizio migliore alla Caritas parrocchiale di Portomaggiore
 
“Alla comunità parrocchiale è altresì chiesto di sapere, conoscere, toccare con mano e condividere i problemi della gente (cf.Gaudium et spes, n.1). I poveri interpellano la Chiesa e la impegnano concretamente a mettersi al loro servizio: ‘L’amore preferenziale per i poveri costituisce un’esigenza intrinseca del vangelo della carità e un criterio di discernimento pastorale della prassi della Chiesa. Esso chiede alle nostre comunità di prendere puntualmente in considerazione le antiche e nuove povertà che sono presenti nel nostro paese… Il vangelo della carità deve dare profondità e senso cristiano al doveroso servizio ai poveri delle nostre Chiese, risvegliando la consapevolezza che questo servizio è verifica della fedeltà della Chiesa a Cristo, onde essere veramente la Chiesa dei poveri’(Evangelizzazione e Testimonianza della Carità n.47)” (La Caritas parrocchiale pag.28-Caritas Italiana)
Domenica 12 aprile a Portomaggiore (Fe) possiamo dire che è stato vissuto un momento molto importanteforte per l’identità e la vita della parrocchia: sono stati inaugurati i nuovi ambienti della Caritas parrocchiale. Importante perché la caritas parrocchiale vuole essere segno dell’attenzione di una comunità anche per i poveri, una comunità che vuole essere segno di una prossimità al povero, in punta di piedi e in silenzio, perché anche lui sia protagonista come tutti della vita della comunità. L’inaugurazione di nuovi ambienti più ampi, messi a disposizione, in comodato gratuito, è stato frutto del coinvolgimento di tutto il volontariato parrocchiale e civile, della comunità parrocchiale e delle istituzioni pubbliche e di tutti gli aiuti provenienti da enti e associazioni del territorio, scuole comprese. Forza promotrice di questo coinvolgimento è stato lo spirito che ha animato e che anima i volontari. La loro attenzione alle persone, il loro desiderio di vicinanza e accoglienza hanno promosso generosità solidarietà e generosità nella comunità.
Fare il volontario anche in Caritas non è sempre semplice. Ogni incontro, col povero come con enti e associazioni, implica relazioni, a volte difficili e faticose (perché è condividere le sofferenze e le fatiche), a volte non sempre facili (perché ogni relazione implica fare un passo indietro rispetto a se stessi per “incontrarsi a metà strada”); ma ognuno di noi cresce nell’essere uomo e fratello proprio nell’entrare in relazione con Dio e con i fratelli con la propria povertà.
La povertà di tutti è protagonista di crescita di una comunità. Un grazie particolare e sincero a coloro che hanno bussato e che bussano alla porta dei servizi Caritas perché ci riportano alla realtà di ciascuno di noi bisognoso della carità del prossimo. La crescita di fiducia reciproca diminuisce le riserve di avvicinamento di chi si sente diverso per cui non si presentava pur essendo in necessità di aiuto.
I nuovi ambienti hanno dato spazio anche alla raccolta di oggetti e materiale di uso familiare più comune come vestiario, suppellettili per la cucina, vari oggetti per il mercatino a cui si può avvicinare chiunque che con l’acquisto degli oggetti in vendita contribuisce a contrastare altre povertà. Il ricavato va alla stessa Caritas, per l’integrazione dei costi dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia. L’attività del mercatino viene poi svolta in un altro locale nel centro cittadino, messo a disposizione da un’altra famiglia portuense. Proprio l’esigenza di dare dignità alle persone in condizione di povertà ha creato il bisogno di questi nuovi locali per rispondere in modo più adeguato alle nuove necessità emergenti.  A ciascuno di noi un grande augurio perché possiamo sperimentare che “La Chiesa che nasce dalla carità di Dio è chiamata ad essere carità nel quotidiano, nella vita e nei rapporti reciproci fra tutti i suoi membri perché ‘solo una chiesa comunione può essere soggetto credibile dell’evangelizzazione’. (ETC n.27)
 
Raffaella Bazzoni
Coordinatrice Centro di ascolto diocesano