L’importanza dei papà
La “Festa del papà” in alcuni paesi, come l’Italia, coincide col giorno dedicato a San Giuseppe (19 marzo), padre adottivo di Gesù e patrono della Chiesa universale; nel resto del mondo cambia variamente la data. Questa non è una festa come le altre, anzi! E’ molto particolare e importante, se papa Francesco ha voluto iniziare il suo ministero petrino in questo giorno del 2013. Intanto, riguarda tutti gli abitanti della terra, nessuno escluso, che sono figli dello stesso Padre celeste.
Durante la catechesi del 4 febbraio scorso, papa Bergoglio ha delineato il profilo del genitore. “La prima necessità è che il padre sia presente nella famiglia. Che sia vicino alla moglie e ai figli nella loro crescita: quando giocano e quando si impegnano, quando sono spensierati e quando sono angosciati, quando si esprimono e quando sono taciturni, quando osano e quando hanno paura, quando fanno un passo sbagliato e quando ritrovano la strada”. Partendo dalla parabola del “Padre misericordioso” ha poi aggiunto che un buon padre sa attendere e sa perdonare dal profondo del cuore; sa correggere con fermezza senza avvilire e proteggere senza risparmiarsi. Se dunque c’è qualcuno che può spiegare fino in fondo la preghiera del “Padre nostro”, insegnata da Gesù, questi è proprio chi vive in prima persona la paternità. Senza la grazia che viene dal Padre che sta nei cieli, i padri perdono coraggio, e abbandonano il campo. Ma i figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti. Faranno di tutto per non ammetterlo, per non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno; e il non trovarlo apre in loro ferite difficili da rimarginare.
Di fronte alla mancanza di figli, Papa Wojtyla sottolineava il fatto che “la sterilità fisica può essere occasione di altri servizi importanti alla vita della persona umana, quali l’adozione, le varie forme di opere educative, l’aiuto ad altre famiglie, ai bambini poveri o handicappati…” e per Francesco “la paternità spirituale è un grande tesoro della nostra fede”. E i papà dei papà, cioè i nonni? L’attuale pontefice ha esclamato: “Quanto sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società! E com’è importante l’incontro e il dialogo tra le generazioni, soprattutto all’interno della famiglia. I bambini e gli anziani costituiscono il futuro dei popoli; i bambini perché porteranno avanti la storia, gli anziani perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita”. L’anzianità, ha detto il papa, “contiene una grazia e una missione, una vera vocazione del Signore” quella di “diventare un po’ poeti della preghiera”.
