Nuovi ministri al servizio della Diocesi
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 1/2014
Lunedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania, la Chiesa di Ravenna-Cervia si è arricchita di nuovi ministri grazie all”eccomi‘ pronunciato da Sergio Maggiori, ordinato diacono permanente, da Gianni Frata, Vittorio Colombarini e Renzo Micchi, istituiti accoliti e da Antonio Sellitto, istituito lettore. Ci sono state inoltre le candidature al diaconato permanente di Andrea Fiammenghi e all’ordo virginum di Simona Scala. La celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni, si è svolta nella Cattedrale di Ravenna alle ore 16.
In un contesto socio-culturale frammentato, confuso e in continuo cambiamento, la Chiesa ha sempre più bisogno del contributo dei laici, sia nella fase di progettazione e sia in quella di realizzazione delle attività. Il Convegno Nazionale Ecclesiale svoltosi a Verona nel 2006 diede chiare indicazioni in questo senso: ‘Diventa essenziale ‘accelerare l’ora dei Laici’, rilanciandone l’impegno ecclesiale e secolare, senza il quale il fermento del Vangelo non può giungere nei contesti della vita quotidiana, né penetrare quegli ambienti più fortemente segnati dal processo di secolarizzazione’. Così la pastorale non risulta essere solo l’azione del Pastore di fronte alla Comunità, ma diviene l’agire di tutto il Popolo di Dio, guidato dai suoi Pastori. La ministerialità, che compete a ciascun fedele laico in virtù del battesimo e al suo essere pienamente incorporato nella realtà ecclesiale mediante i sacramenti dell’iniziazione cristiana, è resa maggiormente efficace attraverso i ministeri istituiti e ordinati. L’istituzione/ordinazione dei nuovi ministri rappresenta allora un grande dono del Signore alla Chiesa locale per favorire la dimensione della corresponsabilità, necessaria per crescere nella vita di comunione e quella della missionarietà, così come richiesto nel progetto pastorale diocesano. Nell’omelia l’Arcivescovo ha invitato i ministri ad uscire dai luoghi convenzionali di evangelizzazione per incontrare le persone lì dove vivono.
Con riferimento all’Esortazione Apostolica ‘Evangelii Gaudium‘ di papa Francesco, Mons. Lorenzo Ghizzoni, ha espresso l’assoluta necessità di una trasformazione missionaria della Chiesa per raggiungere le periferie locali e umane, che hanno bisogno della luce del Vangelo. Rivolgendosi ai nuovi ministri li ha invitati ad osare, a prendere l’iniziativa, per far crescere la coscienza missionaria delle nostre comunità verso i lontani. Un buon ministro, infatti, non è colui che accentra nella sua persona le responsabilità ma è colui che è capace di suscitare nella comunità partecipazione e coinvolgimento nella pastorale.
L’Arcivescovo ha anche espresso la necessità di promuovere e valorizzare i ministeri ed in particolare a coltivare le vocazioni al diaconato permanente, ministero ordinato sempre più urgente e necessario anche nella nostra Archidiocesi, per far crescere nella fede e nella speranza i giovani e, più in generale, tutto il popolo di Dio. Al termine della celebrazione Simona Scala, candidata all’ordine delle vergini, ha spiegato che trattasi della più antica forma di consacrazione delle donne entro la Chiesa e che quello attuale è stato promulgato a seguito del Concilio Vaticano II. La parola ‘ordine’ designa non una congregazione religiosa, ma l’insieme delle donne che hanno fatto la medesima scelta di donarsi, appartenere, sacrificarsi totalmente a Cristo Sposo, attraverso le mistiche nozze. Ne consegue che le consacrate, che dipendono dal Vescovo, non vivono entro una comunità ma hanno la Diocesi come comunità, per essere così fermento del Regno non solo nel contesto ecclesiale ma anche in quello sociale.
Luciano Di Buò
Diacono