Don Damiano è il nuovo parroco di Ss. Simone e Giuda
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 43/2013
Al servizio della speranza
Sabato 16 novembre, nella chiesa dei Santi Simone e Giuda in Ravenna, il salesiano Don Damiano Abram ha ricevuto dal nostro Arcivescovo il mandato per guidare la comunità in una nuova veste: quella di Parroco.
Succede a Don Mauro Soru, Parroco da un anno, che ora diventa Direttore della comunità.
Don Damiano nasce a Boscochiesanuova (Vr) e incontra per la prima volta la comunità salesiana in Valtellina. Dalla scuola dei salesiani a Vendrogno (Como), dopo un lungo percorso di formazione fatto di teoria e di vita pratica approda ad Arese, dove per dieci anni (di cui sette incaricato per i ragazzi in difficoltà e tre come Direttore) vive a diretto contatto con le difficoltà di giovani ‘difficili’. Sono anni che lasciano nel suo animo un segno indelebile e rafforzano il suo atteggiamento nei confronti dei bisognosi di umile benevolenza che ce lo ha fatto da subito amare.
E’ con noi a Ravenna da otto anni come viceparroco di Don Ivano Bicego, poi di Don Mino Gritti e infine di Don Mauro Soru.
Individuando le responsabilità all’interno della nostra comunità, il Superiore dei salesiani ha ridistribuito gli incarichi affidando a lui il compito di Parroco. Per quanto riguarda Don Mauro, diverrà responsabile dell’opera e della comunità religiosa, responsabile dell’oratorio e incaricato per la scuola materna ‘Mamma Margherita’.
Dice Don Damiano: ‘Conoscendo già bene la realtà della parrocchia mi sento facilitato nell’approccio alle situazioni che dovrò affrontare. Inoltre sento la vicinanza e l’affetto della gente che mi facilita in questo compito.
Sento che questa responsabilità mi porta ad un sentirmi maggiormente padre di questa grande famiglia che è la parrocchia. Sento anche tutti i miei limiti e chiedo una preghiera’.
La continua vicinanza di Don Damiano alle persone sofferenti, ai bisognosi, a chi necessita di essere ascoltato, accolto, compreso, ha preparato il terreno alla gioia che sabato scorso abbiamo condiviso.
L’omelia di Mons. Lorenzo Ghizzoni ha sottolineato la perseveranza nella fede, l’aiuto che il Parroco è tenuto a dare in questo, sostendendoci nei momenti difficili come quelli presenti e come quelli a venire. Speranza e futuro sono parti integranti dello stile di vita dei cristiani e fanno sì che noi viviamo senza disperarci, perché non ci occorrono principalmente i beni terreni, vivendo noi nell’attesa della risurrezione, della vita eterna, della comunione piena con Dio dopo la morte terrena.
Ogni Parroco è al servizio di questa speranza.
Rossella Bassi
