26 Settembre 2013

L’Assemblea Pastorale del 21 settembre

L’Assemblea Pastorale del 21 settembre
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 35/2013
     
Commentiamo, di seguito, i contenuti dell’Assemblea Pastorale Diocesana, un evento che ha visto lavorare nell’unità e nella condivisione di un comune progetto tantissimi fedeli della nostra Chiesa ravennate. Anticipiamo ai Lettori che, in uno dei prossimi numeri, troveranno allegato al Settimanale una copia del Progetto Pastorale Diocesano che è stato approfondito e discusso durante l’incontro a San Simone e Giuda.
 
La Redazione
 
 
 
L’Archidiocesi di Ravenna-Cervia ha vissuto, sabato 21 settembre a Ravenna presso la Parrocchia dei Santi Simone e Giuda una bellissima e intensa esperienza di Chiesa, con una partecipazione significativa sia dal punto di vista numerico che qualitativo.  L’Assemblea Pastorale Diocesana, costituita dagli operatori pastorali dell’Archidiocesi (clero, diaconi, religiosi, catechisti, educatori, responsabili e collaboratori degli Uffici Pastorali, ecc.) sotto la guida dell’Arcivescovo, Mons. Lorenzo Ghizzoni, ha riflettuto sul Progetto Pastorale Diocesano 2013/2014 ‘Rinnovarsi nella fede. Camminiamo insieme sulle orme degli Apostoli, per una nuova evangelizzazione delle nostre terre’, per condividerne gli obiettivi da raggiungere.
 
La novità della giornata è stata quella di una partecipazione attiva di tutti i convenuti che, attraverso i lavori di gruppo del mattino sugli orientamenti pastorali e quelli pomeridiani, guidati dalle equipe dei vari Uffici Pastorali Diocesani, hanno potuto lavorare insieme, pensare insieme, ascoltarsi reciprocamente, per stimolare e mettere in campo un impegno collegiale e sinergico verso le tre esigenze pastorali individuate: ‘Edificare la Chiesa’ (dimensione ecclesiale), ‘Camminare alla presenza del Signore’ (dimensione educativa), ‘Professare Cristo’ (dimensione missionaria). Partendo dalla presa di coscienza delle esigenze della Chiesa locale di Ravenna-Cervia e in linea con gli orientamenti magisteriali della Chiesa universale, nei 20 gruppi del mattino, nei quali sono stati suddivisi i 280 partecipanti, si è lavorato su tre orientamenti pastorali che costituiscono la proposta concreta per il cammino del prossimo anno: comunione e corresponsabilità, educazione e carità, annuncio e missione.
 
Crescere nella vita di comunione è il primo obiettivo da perseguire. Così si esprimeva il Beato Giovanni Paolo II alla conclusione del Grande Giubileo dell’anno 2000: ‘Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia‘. E poi proseguiva ‘prima di programmare iniziative concrete occorre promuovere una spiritualità della comunione‘. Un cammino diocesano più unitario avverrà dunque solo con la maturazione di una spiritualità di comunione che presuppone la fondamentale dimensione della fraternità, che rende tutti gli operatori pastorali corresponsabili, come in una famiglia. La diffusione di un nuova mentalità che si fonda sulla ‘corresponsabilità’, necessaria per comunicare il Vangelo nei contesti della vita quotidiana e per penetrare quegli ambienti più fortemente segnati dal processo di secolarizzazione, richiede sempre di più il contributo dei laici. A tale scopo, come chiaramente indicato dal Convegno ecclesiale di Verona del 2006: ‘Diventa essenziale accelerare l’ora dei laici, rilanciandone l’impegno ecclesiale e secolare‘. Da qui la promozione e la valorizzazione della ministerialità dei laici (ministeri riconosciuti e di fatto, per effetto del battesimo), coltivando in particolare la vocazione al diaconato permanente. L’educazione cristiana, ossia la promozione dello sviluppo integrale della persona e la realizzazione della vocazione propria di ciascuna, passa attraverso una più capillare ed efficace azione formativa su tutto il territorio diocesano, come pure attraverso la cura dei percorsi di formazione dei formatori. La Chiesa incarnata testimonia come comunità la carità, che si alimenta di Parola ed Eucaristia e si fa vita nel concreto di una vera testimonianza. Questa dimensione pastorale presuppone la formazione degli operatori dell’ambito caritativo, il potenziamento della capacità di osservazione delle povertà, la possibilità di lavorare in rete e una grande attenzione nei confronti degli ammalati e delle persone che soffrono. La terza e più difficile esigenza pastorale che la Chiesa locale ha davanti è quella di incoraggiare una crescente missionarietà, invitando a uscire dai luoghi convenzionali di evangelizzazione per incontrare le persone lì dove vivono. Questo richiede molta creatività, molta disponibilità e flessibilità personale, da parte di tutti i membri della comunità ecclesiale. Per favorire l’annuncio si deve accompagnare all’incontro personale con il Signore Gesù, educare a pensare come Gesù, da qui la necessità di tentare un rinnovamento della catechesi, cercando di favorire il recupero del ruolo della famiglia e della comunità, la diffusione della catechesi pre-battesimale e l’avviamento di un percorso di catechesi post-battesimale.
 
A conclusione della giornata, nella quale gli operatori pastorali si sono sentiti coinvolti e motivati da questo nuovo stile di progettare e lavorare insieme, l’Arcivescovo ha auspicato un approfondimento del progetto in ambito parrocchiale e vicariale per cercare di concretizzare alcuni obiettivi posti e per crescere nella formazione personale. Un lavoro impegnativo ma necessario che darà frutti sicuri se tutti saremo docili all’azione dello Spirito Santo che sempre soffia sulla Chiesa.
 
Diacono Luciano Di Buò