Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 20/2013
si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina che quest’anno ha come tema ‘Forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera’. Le radici della Chiesa cinese si ricollegano all’annuncio portato nel Regno di Mezzo alla fine del XVI secolo dal gesuita italiano Matteo Ricci e dai suoi confratelli. Negli ultimi quattro secoli, sulla vita della Chiesa, hanno pesantemente influito complesse vicende di carattere dottrinale (la ‘controversia dei riti cinesi’) così come anche impostazioni esercitate da potenze occidentali sul vecchio impero. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare (1949), la Chiesa ha subito dure prove e vere persecuzioni; ma a partire dai primi anni ottanta, grazie alle aperture volute da Deng Xiaoping, ha potuto nuovamente ‘riemergere dalle catacombe’ e riorganizzarsi, aprendo anche seminari e conventi di religiose.
La Costituzione cinese prevede libertà di credo per i cittadini, ma sottopone la pratica religiosa al severo controllo dello Stato che in nome di un patriottismo esasperato esclude ogni ‘ingerenza esterna’, compresa quella del Papa. Il risultato è che, sulle nomine dei vescovi, è in atto una sorta di braccio di ferro tra Pechino e Roma. Inoltre, attraverso l’Associazione patriottica dei cattolici cinesi (Apcc), il governo interferisce pesantemente nella vita della Chiesa, dalla gestione dei seminari alle attività sociali. Ciò ha prodotto una frattura fra i cattolici: c’è una ‘comunità ufficiale’ che accetta, obtorto collo, tale situazione; chi rifiuta l’ingerenza del potere politico è considerato ‘clandestino’.
Vogliamo rispondere di SI a questo invito del Papa emerito Benedetto e quindi vi invito a dedicare la preghiera del Santo Rosario di questo giorno per la Chiesa in Cina, con la sicurezza che la forza della preghiera può smuovere le montagne e aprire i cuori e le menti del governo cinese alla consapevolezza che la Chiesa Cattolica e il Santo Padre amano la Cina e tutti i loro abitanti senza esclusione alcuna.