La veglia vocazionale

 La veglia vocazionale
 
Dal ‘RisVeglio Duemila’  N. 16/2013
 
Si è svolta venerdì 19 aprile alle ore 20.30 presso la Parrocchia cittadina di Santa Maria del Torrione, in collaborazione con il Centro Diocesano Vocazioni, la Pastorale Giovanile e l’Ufficio Famiglie, la Veglia di Preghiera per le Vocazioni. In questa Veglia, ci si è fatti solidali a tutte le vocazioni e si è invocata la grazia affinché ogni persona sappia discernere, accogliere, vivere in pienezza la chiamata del Signore. Progettare con Dio è la più grande ‘pro-vocazione’per il futuro. Dopo l’ascolto di un testo tratto dal documento ‘Nuove vocazioni per una nuova Europa’ (n.14-15), è seguita una testimonianza da parte di una famiglia che, pur provenendo da due realtà diverse, hanno deciso di compiere insieme un cammino di ricerca, di scoperta di ciò che il Signore voleva per loro. I due sposi hanno messo in evidenza l’importanza della fede, soprattutto nei momenti delle prove che non sono mai mancati. Oggi sono una coppia felice di ricevere i doni di Dio, fra i quali ci sono i figli. Persone espressione di tutte le vocazioni si sono poi recate al fonte battesimale per attingere l’acqua dalla quale sgorgano le ‘chiamate’ di Dio.
I presenti poi, mettendosi in fila davanti a loro, si sono segnati con il segno di croce ed hanno ricevuto il Messaggio che Papa Benedetto XVI aveva preparato per la 50° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Durante questo gesto veniva inoltre recitata una preghiera di Papa Paolo VI, che istituì la Giornata il 23 gennaio 1964, nella profonda convinzione che la preghiera è ‘il cardine della pastorale vocazionale’. E’toccato poi al Diacono Don Matteo Valentini portare la sua testimonianza. La vocazione ‘ ha detto ‘ è una chiamata, in quanto battezzati, tutti siamo chiamati a fare qualcosa. Tutti siamo chiamati a diventare un unico gregge che ascolta la voce di Gesù Buon Pastore.
Dopo l’ascolto del Vangelo, è intervenuto l’Arcivescovo Mons. Lorenzo Ghizzoni, che ha ricordato come l’uomo senza una vocazione è un soggetto che si muove senza un senso e vive senza sperare in nulla. Senza una vocazione non c’è la possibilità di gustare una vita presente. Al contrario, ha ben spiegato l’Arcivescovo, siamo invitati a seguire la nostra natura, ad andare oltre a noi stessi, ai nostri egoismi, a dedicare più tempo nel donare la nostra vita a chi ha bisogno, oppure ad ascoltare persone più grandi di noi che ci possono dare qualcosa, allora riusciremo a comprendere ciò che il Signore vuole da noi. La preghiera più importante, ha detto Mons. Ghizzoni, sarà quella di scoprire quanto Dio ci ha amato per primo, scoprire di essere preziosi ai Suoi occhi. Una vocazione è quella che sorge dalla gratitudine dell’amore di Dio, è un cammino di scoperte successive. C’è bisogno di una crescita, di purificare il cuore. Più si lascia perdere se stessi, più c’è la chiarezza sul dono dalla parte di Dio; più si accettano i suoi pensieri, più ci sentiamo liberi. Infine l’Arcivescovo si è rivolto alla famiglia, che conserva in se una potenzialità umana. Parlando di famiglia cristiana, l’ha esortata alla preghiera, alla carità e alla giustizia. Lasciamoci tutti, ha concluso il nostro Pastore, amare da Dio secondo il Suo progetto, è li il nostro futuro.
Davanti al Santissimo Sacramento esposto si è ascoltato un testo tratto da ‘Porta fidei’, Motu proprio di Papa Benedetto XVI per l’indizione dell’Anno della fede (n 13); successivamente i presenti con alcune intenzioni di preghiera hanno chiesto al Signore il Suo aiuto per progettare con Lui la nostra vita, per poter così vivere felici secondo la vocazione particolare che ha pensato per ciascuno. La Benedizione Eucaristica ha concluso la Veglia, con l’impegno da parte dei presenti a fare proprie le parole del canto:’come Tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò. Se mi guida il Tuo amore paura non ho, per sempre io sarò come Tu mi vuoi’.
Julles Metalli