C’è un tempo per’ gesti di Vangelo
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 12/2013
Ogni Papa ci insegna qualche cosa.
Papa Francesco ci sta insegnando con le parole di sempre, utilizzate nuovamente, con i segni e con i gesti.
La sera della sua elezione ha parlato di cammino, di popolo, di vescovo di Roma.
Ha, poi, abbinato il camminare, l’edificare, il confessare con la croce e il custodire con il cuore.
Ha riportato l’attenzione sulla misericordia, sull’umiltà, sulla bontà, sulla tenerezza e sul servizio.
Parole nuove? No di certo. Sono un patrimonio acquisito della Chiesa.
Sono parole però accompagnate da segni evidenti e da gesti: da uno stile di vita!
Le parole sono sempre quelle. Evidentemente se ne possono dire alcune di più e altre di meno; si possono ripetere di più o di meno: ma sono quelle.
Poi, i segni. Si potrà indossare la mozzetta o meno, l’anello d’oro o d’argento, le scarpe rosse o meno. Segni ripetuti dall’alto valore simbolico, ma necessariamente limitati, perché appartenenti solo a chi ricopre il ruolo di pontefice.
Parole e segni diventano storia concreta se accompagnati dai gesti che possono essere ripetuti da tutti e illimitatamente.
Inchinarsi per ricevere la preghiera di intercessione dal popolo; abbracciare i fratelli cardinali e i fratelli di altre confessioni cristiane; celebrare la S. Messa per i giardinieri del Vaticano; andare a celebrare la S.Messa nella Parrocchia del Vaticano e salutare ad uno ad uno i presenti; il baciare i bimbi; scendere dalla papa mobile per abbracciare e accarezzare il disabile; salutare personalmente i sacerdoti riconosciuti in mezzo alla folla; scherzare con le persone, incontrandole, attento ad ognuna come unica; lavare i piedi ai giovani del carcere minorile.
Dare l’esempio. Esempi di testimonianza semplice, per questo evangelica.
Compiere gesti di Vangelo, accompagnati da segni e parole che cambiano il cuore perché nate per esso.
Il Vangelo non è difficile da capire, lo è da vivere.
La novità di Papa Francesco è questa.
Non toglie nulla agli altri pontefici che l’hanno preceduto. Aggiunge.
Aggiunge perché dà, perché accoglie, perché partendo dalla realtà della vita, anche cruda, faticosa e sofferente, partendo dalla croce, fa sperare in una Buona Notizia che cambia la vita e ci rende uomini pasquali, pieni della gioia del Risorto!
‘. e ci rende tutti migliori!
Enrico Maria Saviotti
