Percorso di preghiera per separati e divorziati risposati cristiani

Percorso di preghiera per separati e divorziati risposati cristiani

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 12/2011
 
L’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia propone un ‘Percorso di preghiera per separati e divorziati risposati cristiani’, che si articolerà in quattro incontri. Le serate si terranno sempre con inizio alle ore 20.30 a Ravenna, nella chiesa dei Santi Simone e Giuda (via Antica Milizia, 54), nei seguenti giovedì: 31 marzo, 28 aprile, 26 maggio, 9 giugno.
Per informazioni: 338.3213152 Padre Adriano; 347.7622354 Diacono Edo, e-mail: edassire@tin.it.
I nostri incontri sono preghiera, intesa come mettersi all’ascolto di Dio. Il cammino spirituale che vogliamo fare non è recitare preghiere, ma soprattutto fare meditazione, silenzio, ascolto di Dio, lettura della Sua parola.
L’intervento della Chiesa deve avvenire nello ‘stile di Gesù’, ‘sulla misura del cuore di Cristo’.
La Chiesa è la sposa di Cristo ed è a Lui totalmente fedele. La Chiesa fonda e alimenta il suo amore materno verso gli uomini nella fedeltà a Cristo e al suo Vangelo, ossia fedele alla sua parola e al suo comandamento.
Precisiamo i termini
I separati sono gli sposi che, sposati regolar­mente, hanno deciso, o sono stati costretti a decidere, di sospendere la loro comunione di vita.
Restano marito e moglie e non sono ricorsi ad altro matrimonio.
Sono separati di fatto se hanno deciso di separarsi senza accedere al tribunale, ma non vivono più insieme;
sono separati legalmente se è intervenuto un provvedimento del tribunale;
sono separati in casa se, per accordi segreti o legalizzati, vivono insieme, ma non da sposi.
La situazione dei separati, dalla Chiesa non viene definita irregolare, ma difficile.
I divorziati sono gli sposi che hanno ottenuto dal tribunale civile il divorzio, e quindi sono liberi da ogni vincolo civile.
Se si erano sposati in chiesa con un matrimonio concordatario, diventano liberi per lo stato, ma rimangono sposati per la Chiesa.
I divorziati che non si risposano civilmente sono considerati dalla Chiesa come separati, e la loro situazione diventa difficile.
i divorziati che si risposano civilmente dopo un matrimonio concordatario vivono in una situazione irregolare perché per la Chiesa sono ancora legati al primo matrimonio mentre per lo Stato sono legati al secondo.
Che cosa dice e fa la Chiesa?
Agli sposi in condizione difficile e irregolare, non dice: siete fuori dalla Chiesa!; siete gente da evitare!; siete degli scomunicati!; ma dice: ora più che mai avvicinatevi a me!; voglio aiutarvi a guarire le vo­stre ferite!; ho gli strumenti per aiutarvi’ad uscire dal pozzo!’; vi aiuto a vivere la nuova situazione in maniera cristiana anche se non sotto tutti gli aspetti!
Ufficio Diocesano Pastorale Famiglia