L’intervento di Gianpaolo Barra al Cafè Teologico
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 5/2013
Qual è la vera chiesa?
Il terzo appuntamento del Cafè Teologico ‘ venerdì 1 febbraio – , ospitato a Ravenna nella Parrocchia del Ss. Redentore per iniziativa della Pastorale Giovanile Diocesana, ha toccato un tema molto scottante della fede, provocando i presenti con una domanda fondamentale: come facciamo a sapere che la Chiesa cattolica è quella vera, quella che Gesù Cristo aveva in mente e che è stata effettivamente realizzata? Altrimenti detto: davanti alla realtà di oltre trentamila confessioni religiose all’interno dello stesso Cristianesimo e all’evidenza di una storia della Chiesa cristiana sempre in lotta contro le eresie, solcata da profonde divisioni ‘ dal Grande Scisma del 1054, che divise Chiesa d’Oriente e Chiesa d’Occidente, fino alla ben più nota Riforma Protestante del XVI secolo -, come possiamo ritenere che la Chiesa cattolica sia quella ‘giusta’? Ci ha aiutato a sciogliere qualche dubbio un illustre relatore, Gianpaolo Barra, fondatore e direttore responsabile del periodico Il Timone, nota rivista di formazione e informazione apologetica a cui collaborano prestigiosi studiosi, scrittori e giornalisti cattolici, che da sempre si impegna nello studio di questo importante tema. Barra ha cominciato sottolineando fin da subito che non è possibile far luce sulla questione se non si sono prima chiariti due punti fondamentali: se non si crede nell’esistenza di Dio e nella verità dei Vangeli, infatti, la domanda può essere analizzata solo a un primo livello e si danno risposte sulla base di un semplice interesse culturale, che può toccare per esempio una persona non credente animata dalla curiosità di conoscere meglio questo aspetto della Chiesa perché riconosce l’influenza che essa ha avuto sulla società umana negli ultimi duemila anni, ma che si ferma a un mero interesse storico o culturale. Per i cristiani, invece, questa domanda ci permette di andare a fondo su una verità di fede in genere dimenticata: la possibilità che Dio, per mezzo di Suo Figlio Gesù, ci ha dato di essere salvati dall’Inferno nonostante il peccato originale. È la Chiesa che ancora oggi continua l’opera di salvezza di Gesù, donandoci la Parola di Dio e i Sacramenti, strumenti indispensabili per conoscere e fare un incontro con la Verità.
A partire dal celebre passo del Vangelo di Matteo in cui Gesù affida a Pietro il compito di costruire la Sua Chiesa ‘ ‘tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli Inferi non prevarranno contro di essa’ – comprendiamo che Gesù voleva fondare la Chiesa, una comunità unica, e che il potere della morte non toccherà mai questa realtà: non come è avvenuto a vecchie e nuove eresie spentesi nel giro di pochi decenni o secoli – come quella dei Donatisti -, che per l’appunto sono giunte a termine. Dal punto di vista storico, dunque, affidandoci a dati reali e attestati, possiamo ricostruire la ‘carta d’identità’ delle fedi cristiane: esse nascono per la maggior parte durante il XVI secolo, e sono dunque eredi del Cattolicesimo: la Chiesa Valdese, quella Anglicana e, in generale, tutte le realtà ecclesiali sorte dopo la Riforma Protestante non possono dirsi eredi dirette – almeno da un punto di vista storico – di Cristo. Un discorso più complesso riguarda invece la Chiesa ortodossa, che è nata al tempo di Cristo e si è progressivamente separata da quella Romana – a cominciare dal IV secolo, quando Costantino trasferì la capitale dell’Impero Romano a Costantinopoli e la figura del patriarca della nuova capitale si rivestì di grande prestigio, fino al già citato Scisma del 1054 -. Il problema riguarda soprattutto l’interpretazione del cosiddetto Primato di Pietro, che per gli ortodossi è soltanto primato d’onore, mentre per i cattolici è primato di governo: non si tratta solo di un motivo di prestigio che Gesù stava affidando al futuro Vescovo di Roma, ma di una vera e propria carica di potere su tutta la Chiesa, testimoniata da alcuni documenti che già nel I secolo mostrano come i primi papi, davanti ai diversi problemi che affliggevano alcune comunità, come ad esempio quella di Corinto, inviassero veri e proprio ordini che le realtà ecclesiali non mancavano di seguire puntualmente. La questione è davvero molto delicata ed è recentemente stata riaperta da papa Benedetto XVI, ma ciò che i credenti non devono dimenticare ‘ e su cui Barra ha insistito a lungo – è che grazie alla Chiesa cattolica viene trasmessa la possibilità concreta di salvare la propria anima, di sottrarsi al peccato originale, scandalo e mistero che permea realmente la vita quotidiana, e di rinascere in Cristo per giungere alla vita eterna: la Chiesa ci mostra la via per essere felici e completi in questa vita e per arrivare in Paradiso nella prossima, sottraendoci al Male.
Caterina Gemelli