Visite pastorali dal 7 al 13 febbraio
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 8/2011
Incontro con la comunità della Parrocchia della Cattedrale
Una sede antica vivificata dalla presenza del Suo Pastore
In un clima di trepidazione, interiore ed esteriore, sono arrivati anche per la Parrocchia di S. Giovanni in Fonte della Cattedrale i giorni della Visita Pastorale (7-13 febbraio), giorni preziosi, vissuti con gioia e intensità, da noi pecorelle che ci siamo strette intorno al nostro Pastore diocesano, ultimo anello nella tradizione apostolica, la cui presenza ci ha edificato e confermato nella fede, sotto la sicura e sapiente guida dal nostro Pastore parrocchiale. L’accurata preparazione che ha coinvolto in primis il nostro Don Guido, poi il Cpp, il Cpae, i membri delle Commissioni, ma in generale tutti i parrocchiani, innanzitutto con la preghiera e l’organizzazione degli incontri, è stata coronata da un caloroso riscontro. L’atmosfera di attesa, almeno esteriormente, è stata resa ancora più manifesta, per un fattore occasionale, l’inaugurazione della sala parrocchiale, improvvisamente, bisognosa di ripristino e restauro: i lavori condotti alla perfezione e in tempi eccezionalmente solleciti hanno come cadenzato i preparativi della Visita e sono stati, per così dire, uno specchio esterno della preparazione interiore, spirituale. Fin dal primo importante appuntamento, l’assemblea parrocchiale, si è percepita, subito, nei presenti (più di 80), la consapevolezza, consolidatasi del profondo significato reale e simbolico della Visita Pastorale dell’Arcivescovo, figura del Buon Pastore che incontra il suo gregge per pregare, celebrare, ascoltare, condividere, sostenere. Ci ha profondamente commosso il vivo compiacimento dimostrato dall’Arcivescovo per la presenza numerosa e l’accogliente partecipazione all’incontro. Nell’ascoltarlo parlare delle 4 radici della vita parrocchiale, l’ascolto della Parola, l’Unione fraterna, la Frazione del Pane, la Preghiera abbiamo percepito che la nostra comunità, come è emerso anche dalla relazione presentata da Don Guido, in questi anni sta autenticamente traendo linfa da queste radici, che l’albero della nostra Parrocchia, in un accogliente clima di crescente fraternità e condivisione dei doni ricevuti, può dare ancora molti frutti. Come ci ha ricordato l’Arcivescovo, infatti: ‘la Parrocchia vive bene quando il buon Pastore, reso presente dal Parroco, dà la possibilità di vivere con assiduità le 4 radici: vivendole in profondità riusciremo a mettere in comunione i doni che lo spirito dispensa ai singoli’. Non meno vibrante e intenso è stato l’incontro (cui hanno partecipato molti giovani giunti fino a tarda sera, compresi due indiani indù) con il gruppo degli universitari, che conta anche cinesi buddisti, anch’essi desiderosi di confrontarsi con l’annuncio del Vangelo, facenti capo alla nostra comunità, i quali, per l’occasione, hanno anche diffuso un opuscolo, appositamente realizzato, ‘in ricordo della nascita di Gesù che si manifesta ogni giorno in ognuno di noi’ dopo l’allestimento, in Cattedrale, del Presepe di loro creazione. Ardente anche l’accoglienza presso la Caserma Dante Alighieri: i giovani militari, provenienti da altre regioni, trovano in Parrocchia una seconda famiglia. La S. Messa per l’Associazione dell’Angelo Custode, gremita, non solo da parrocchiani e anche di bimbi, benedetti, poi, dall’Arcivescovo, è stata occasione per sentire viva la presenza del Coro degli Angeli che discendono sulla terra ad ogni celebrazione eucaristica ed invocare l’aiuto costante dell’Angelo che ci accompagna quotidianamente, ci supporta, anche quando non pensiamo a lui. Sempre commoventi le visite, alla presenza del Parroco e dei nostri Ministri straordinari dell’Eucaristia, nelle dimore degli infermi, i quali, come ha ripetuto l’Arcivescovo ‘ Buon Pastore che fascia le pecorelle ferite ‘, con l’offerta della preghiera e della loro sofferenza mettono in comunione con la Parrocchia qualcosa che è molto gradito al Signore. Caldo e partecipato anche l’incontro con gli anziani nella splendida e raccolta atmosfera di S. Giustina, dove l’Arcivescovo ha ricordato il ruolo centrale che l’anziano oggi svolge in famiglia nella traditio (trasmissione) della fede ai più piccoli: a lui è delegato questo compito importantissimo di passaggio del testimone. Domenica 13 febbraio, alla presenza di 40 bimbi del catechismo e di tanti parrocchiani raccolti in assemblea per la solenne Celebrazione Eucaristica, si è conclusa la Visita. Don Guido ha salutato ringraziando e auspicando che in comunità aumenti lo spirito di fratellanza e di corresponsabilità. Abbiamo ascoltato l’Arcivescovo commentare il Vangelo di Matteo, il seguito del brano sulla beatitudini: Dio per manifestarsi ha mandato Suo Figlio nel cui volto è riflesso il volto del Padre, un volto che è essenzialmente Amore. Ogni uomo, in quanto immagine di Dio vive autenticamente nella misura in cui si conforma a Cristo, che è Amore e lo riflette intorno a sé, con l’amore vicendevole, testimoniando con la propria vita, la misericordia, la fratellanza, la fedeltà. La frazione del pane ne è segno principe: fulcro della vita del credente, la partecipazione all’Eucaristia è la via per pregustare sulla terra un angolo di vita beata, di concordia, di paradiso. Resi consapevoli di questa verità siamo, allora, pronti per la nostra missione in famiglia, sul luogo di lavoro e iniziare una nuova settimana nel cammino della nostra vita.
La Comunità Parrocchiale della Cattedrale
Visita alla scuola ‘F. Mordani’
Giovedì 10 febbraio l’Arcivescovo ha fatto visita alla scuola primaria ‘F. Mordani’. Dopo un breve saluto della Dirigente scolastica, Rita Lugaresi e delle insegnanti presenti, gli alunni hanno intonato canti e spirituals e poi… hanno voluto conoscere il nostro Pastore attraverso molteplici e varie domande. Mons. Verucchi ha risposto in modo esauriente ad ogni piccolo quesito, manifestando quanto sia bello il suo ministero. La sua comunicativa ha colpito tutti e tutti hanno avuto un’impressione positiva di questo incontro.
‘Si trasmette ciò che si riceve’
Rammemorando il proprio vissuto in famiglia, a mo’ di esempio di trasmissione di fede, venerdì 11 febbraio il nostro Pastore ha incontrato, alla presenza del Parroco, una folta delegazione di genitori. Dalla propria esperienza, che lo ha portato ad assumere nel tempo una paternità spirituale e pastorale senza tentennamenti, nella consapevolezza che la vita umana e cristiana si nutre continuamente di grano abbondantemente gettato dal Buon Samaritano, l’Arcivescovo ha preso spunto per evidenziare che il bambino in crescita assorbe ‘come una spugna’ quanto riceve. Il tutto dipende da noi: a volte siamo strada, a volte luogo sassoso, a volte terreno fertile, può esserci chiesta anche molta pazienza per vedere crescere il seme, mai perdersi d’animo! In quanto genitori siamo chiamati a vivere la nostra missione dando ai figli amore, risposte, tempo, perdono, preghiera per la loro crescita. Ci siamo sentiti esortare con queste parole, dotate di una speciale forza attrattiva, ad avere coscienza che educare è un impegno altamente qualificante, non demandabile, da assumere sempre in prima persona: quanto più comprenderemo il nostro compito, tanto più resteranno indimenticabili le parole di S. Paolo a Timoteo circa la sua fede schietta, ereditata dalla madre Eunice e che fu prima della nonna Lòide.
Incontro con i bambini del catechismo
Sabato 12 febbraio l’Arcivescovo ha introdotto l’incontro parlando del Battesimo: con questo sacramento, chiesto dai genitori, ognuno di noi è entrato in una vita spirituale che ha bisogno di nutrimento così come ne ha bisogno la nostra vita naturale che è iniziata con la nascita. Ma, quali sono i cibi adatti alla nostra vita spirituale? La risposta è venuta nel dialogo con i bambini e nell’ascolto delle domande a lui rivolte. L’Arcivescovo ha adattato per loro i punti fondamentali già enucleati nell’assemblea parrocchiale: ascolto della parola, unione fraterna, frazione del pane, preghiera, ribadendo, quindi, l’importanza della Messa domenicale e del catechismo. Qui la Parola di Dio viene trasmessa e abbiamo la possibilità di partecipare all’Eucaristia. Nel rapporto quotidiano con gli altri, a scuola e in famiglia, i bambini possono sperimentare l’amicizia e il perdono reciproco. La preghiera ci è necessaria per continuare il rapporto di amicizia che Gesù ha iniziato con il nostro Battesimo: possiamo avvalerci delle preghiere che la millenaria tradizione della Chiesa ha accettato, come delle parole che ognuno di noi sente adatte in un qualche momento: ogni bambino può, poi, inviare tanti Sms a Gesù, ogni giorno, a costo zero! In conclusione l’Arcivescovo ha ricordato l’esperienza di alcuni ‘santi bambini’: San Domenico Savio e Ulrico Sarti di Cervia, esempi di dedizione ai sacramenti e di devozione che sono utili per tutti.
