C’è un tempo per… la prudenza
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 41/2011
Ogni cittadino è uguale davanti alla legge: così almeno dovrebbe essere.
Certamente ciascuno ha gli stessi obblighi e doveri, indipendentemente da qualunque rango, condizione, istituzione esso appartenga.
Certamente ciascuno ha gli stessi diritti, indipendentemente dal proprio status.
Sono principi basilari del nostro ordinamento che dovrebbero essere riconosciuti sia da chi fruisce della giustizia che da chi la giustizia cerca di applicarla in nome dei cittadini.
Ma c’è di più.
Il di più sta nel riconoscere che ci sono funzioni e ruoli che per responsabilità istituzionale abbisognano di una maggior tutela in virtù di ciò che rappresentano, istituzione o comunità che essa sia.
Non comprendere questo significa demolire e scardinare il tessuto sociale e valoriale di una comunità.
Diversamente si mettono a repentaglio le fondamenta delle istituzioni e del vivere sociale, oltre che la credibilità e la reputazione delle persone.
Non basta dire due parole e divulgarle sui giornali per affermare la verità.
La verità si cerca nel rispetto delle regole, nelle sedi opportune e con animo libero da pregiudizi e condizionamenti.
Bisogna sempre dubitare da chi parte lancia in resta per attribuire colpe e responsabilità, spesso a sproposito e senza fondamento.
La verità e la giustizia, che della prima è figlia, si cerca con prudenza e si afferma con sapienza; mentre la menzogna conosce sempre una strada di andata e ritorno e, a suo modo, non fa sconti a nessuno.
Enrico Maria Saviotti