11° compleanno della Casa d’accoglienza Nuova Famiglia

11° compleanno della Casa ‘Nuova famiglia’ dell’Opera Santa Teresa

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 9/2011
 
 
Venerdì 26 febbraio la Casa di accoglienza ‘Nuova famiglia’ ha festeggiato l’undicesimo anno di vita insieme ai molti ospiti, tra cui le autorità cittadine, che hanno aderito all’invito. La Santa Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Verucchi, insieme a Don Paolo Pasini, direttore dell’Opera di Santa Teresa del Gesù Bambino, Don Matteo Solaroli e Don Serafino Soprani. Prendendo spunto dalle letture del libro di Siracide 17, 1-13 e del Vangelo di Matteo 10, 13-25, le parole dell’Arcivescovo sono stqate dedicate al prendersi cura del prossimo e a tornare come bambini con semplicità e affetto, e vivere da figli di Dio e come fratelli e sorelle, ritornando ai valori di fondo e non impostando la vita sul vuoto e sul niente. Ci si è poi ritrovati attorno a una splendida torta di compleanno della cuoca Giuseppa e al rinfresco. La casa alloggio ‘Nuova famiglia’ si trova a Borgo Montone in via Fiume Abbandonato 447; ospita persone sieropositive e in Aids per rispondere a coloro che non hanno possibilità o la capacità di vivere al proprio domicilio e con la propria famiglia. Una risposta alla cronicità, alla non autosufficienza, fino all’ assistenza in fase terminale. Inoltre si individuano interventi di recupero possibile delle risorse sia psichiche che fisiche, in alcuni casi si sono potute effettuare dimissioni con rientro in famiglia o nella propria abitazione, utilizzando terapie sempre più avanzate e percorsi di riabilitazione. La psicologa, le suore infermiere dell’Istituto Piccole Suore della Sacra Famiglia, gli operatori socio-sanitari, l’educatore, gli infermieri, la cuoca lavorano in un progetto del ‘prendersi cura’ della persona e della sua quotidianità, e attraverso la creazione di legami si tende alla ricostruzione della dignità umana, nel vivere in una comunità per uscire dall’isolamento, dall’esclusione. Un protocollo disciplina i rapporti fra l’Opera di Santa Teresa e l’Ausl in relazione alla struttura. Nella Casa arrivano volontari che aiutano gli ospiti, con loro escono nelle ore di uscita e nei laboratori, dove si producono oggetti.
E’ previsto un incontro mensile per poter esprimere le loro difficoltà con gli ospiti più impegnativi. Un ulteriore obiettivo è la creazione di condizioni migliori per un’integrazione di questa struttura nel territorio ed arricchirne le relazioni sociali: la Casa è un luogo aperto all’incontro. Nel ripercorrere la storia di questi anni la psicologa Cinzia Baccaglini ha sottolineato che si è giunti a questa integrazione e frequentazione vincendo i pregiudizi, diffidenze e paure, attraverso la conoscenza e il dialogo dapprima faticoso e non sono mancati momenti davvero difficili, ma ora c’è la piena accettazione e condivisione. Si sono sviluppati rapporti con il Comitato cittadino e la Circoscrizione Seconda, anche attraverso manifestazioni svoltesi all’interno della Casa e con il continuo contatto con gli abitanti del Borgo. Dietro la Casa sono stati creati degli orti che l’Opera concede gratuitamente agli abitanti del Borgo che li coltivano e parte dei prodotti vengono dati agli ospiti. C’è un ambulatorio con servizio gratuito di iniezioni aperto alla cittadinanza del Borgo, reso possibile dalla presenza delle suore infermiere e punto notturno della guardia medica. La piccola chiesa interna viene frequentata soprattutto alla domenica, poi ci si può incontrare al forno, al bar, tutto ciò fa dire che si è comunità.
Cinzia Medri
 
Casa di accoglienza ‘Nuova Famiglia’
 
Video di Ravenna WebTv