
1° marzo: Giornata del Seminario
Dal “RisVeglio Duemila” N. 8/2015
La giornata del Seminario che celebriamo domenica 1 marzo è una occasione che il calendario regala a ogni parrocchia (ed ai battezzati che partecipano alle Celebrazioni domenicali) per vivere una serie di atteggiamenti e per compiere alcune azioni.
Innanzitutto conoscere: tutti sappiamo che c’è un Seminario in Diocesi e che non si tratta solo di una scatola vuota, quanto piuttosto di un edificio – abitato solo pochi giorni l’anno – che racconta una duplice passione: quella di Dio, che per raggiungere tutti gli uomini continua a sceglierne qualcuno perché diventino pastori (e pescatori!) di uomini, come lo è stato Gesù; ma anche la passione di alcuni giovani che prendono sul serio questa chiamata e si mettono in cammino, lasciandosi cambiare mente e cuore per vivere un’avventura esigente e insieme esaltante.
Questa giornata ci permette anche di conoscere i seminaristi per nome – Eduard, Luca, Matteo e Raffaele – di sapere che hanno gusti e attenzioni differenti fra loro ma che si impegnano per vivere una vita da fratelli, e che desiderano spendere la loro vita dietro a Gesù; che sebbene siano impegnati nello studio a Bologna seguono con partecipazione i vari passi che le nostre parrocchie stanno facendo (ad esempio sul rinnovamento della catechesi), e che anche loro sentono l’urgenza di una parrocchia e di una Diocesi sempre più missionaria, che a questo si stanno preparando con la preghiera e lo studio.
Questa giornata ci da occasione per aiutare il Seminario: spesso in questa domenica si raccolgono le offerte delle messe domenicali e si portano in Seminario. Non si celebra una giornata solo per l’aspetto economico, ma è anche vero che questo modo diventa una vicinanza concreta ed immediata alle spese per gli studi dei seminaristi, oppure per i lavori di ammodernamento e restauro di cui spesso hanno bisogno gli edifici storici, come il nostro Seminario. Esprimo la mia gratitudine per le attenzioni che tanti fedeli (e tanti preti!) riversano sulla comunità del Seminario, anche dal punto di vista economico. So che il Signore saprà ricompensare tutti.
Inoltre in questa domenica avremo un’occasione in più per pregare: per chiedere al Signore, il Padrone della Messe, che mandi altri operai in questo grande campo che è la nostra Diocesi. Ma anche per lodare la Sua bontà e misericordia, perché – a piccoli passi – i seminaristi camminano verso il traguardo della loro formazione: a fine novembre Eduard ha ricevuto il ministero del Lettorato, e nel mese di maggio anche Matteo farà questo ulteriore passo nel cammino verso un servizio sempre più totale. La nostra preghiera diventa inoltre meraviglia, perché altri giovani sembrano interrogarsi seriamente su quale strada intraprendere, se effettivamente Gesù non stia chiamando anche loro a diventare pescatori di uomini, come i primi quattro discepoli!
Troppo per una sola domenica? Forse solo una occasione, uno stimolo, perché tutte queste cose possano trovare spazio nel nostro cuore durante il resto dell’anno.
Il Rettore, don Federico Emaldi