Sette rappresentanti della Diocesi al Convegno di Firenze

Sette rappresentanti
della Diocesi
al Convegno di Firenze

Dal “RisVeglio Duemila”  N. 37/2015

 

Vivere una nuova umanità

A un mese dal 5° Convegno Ecclesiale Nazionale, che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre prossimi e avrà per titolo “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, abbiamo chiesto ai componenti del gruppo che rappresenterà la nostra Diocesi di Ravenna-Cervia a questo importante evento di presentarsi ai lettori.

 

Da chi è composto il gruppo della nostra diocesi che parteciperà al Convegno Ecclesiale di Firenze e quali sono le “caratteristiche” di ogni componente?

 “Il gruppo è composto da sette persone: l’arcivescovo Lorenzo, Stefano Dallatomasina, Caterina Gemelli, don Giovanni Giussani, Annalisa Marinoni, Donatella Zanotti e Renato Zicche. Nello scegliere i membri che rappresenteranno la nostra arcidiocesi a Firenze, si è cercato di coinvolgere persone provenienti da diverse parrocchie e soprattutto impegnate nelle differenti realtà del nostro territorio: il mondo dei giovani e degli adulti, della carità e del sociale, dello studio e del lavoro, della catechesi e della formazione”.

 

Che cosa è emerso dai vostri primi incontri, come intendete muovervi in vista del Convegno, quale contributo porterete?

 “Nei nostri primi incontri abbiamo analizzato insieme la traccia preparata dalla Conferenza Episcopale Italiana per il cammino verso il Convegno, soffermandoci in particolare sulle cinque vie proposte per vivere una nuova umanità: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare. Ci siamo resi conto che nella nostra arcidiocesi il tema dell’educare è stato molto sviluppato negli ultimi anni, grazie ai percorsi di formazione per i giovani animatori ed educatori, per gli operatori pastorali, per i catechisti, per gli adulti. Queste esperienze si legano anche al tema dell’annunciare: il cammino per i catechisti battesimali, ad esempio, è nato dalla presa di coscienza che fosse necessario formare persone in grado di avvicinarsi ai genitori, specialmente a quelli che si sono allontanati dalla fede, ma che ancora chiedono i sacramenti per i propri figli, in modo da coinvolgerli in un percorso di riavvicinamento alla Chiesa. Riguardo all’uscire, possiamo citare la missione in Perù, che di fatto apre le porte della nostra arcidiocesi non solo alla carità oltreoceano, ma a un rapporto di scambio e di vera e propria fratellanza. Tutti i percorsi pastorali che vengono vissuti nella nostra comunità diocesana rappresentano importanti contributi che porteremo al Convegno. Sul sito www.firenze2015.it, inoltre, abbiamo condiviso due esperienze: la casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII inaugurata nel 2011 e affidata alla cura dei coniugi Maraldi e la veglia di Pentecoste, che negli ultimi anni è stata realizzata grazie alla collaborazione delle diverse associazioni presenti nella nostra arcidiocesi”.

 

Pensate di poter coinvolgere – e attraverso quali strumenti – in modo più attivo anche la nostra comunità diocesana nel vivere, questo importante appuntamento?

 “Lo faremo certamente, in primo luogo grazie al programma pastorale, che invita a riflettere sui temi del Convegno; inoltre, quest’anno la Scuola di formazione teologica propone appositamente un percorso incentrato sull’uomo. Quando saremo a Firenze dal 9 al 13 novembre, invece, potremo coinvolgere la comunità diocesana online, postando le foto dei principali appuntamenti del Convegno su facebook e sugli altri social network, in modo da fornire un vero e proprio reportage”.

 

“In Gesù Cristo il nuovo umanesimo” è il titolo del Convegno, che fa riferimento anche alle continue sollecitazioni di Papa Francesco; quali suggerimenti e stimoli possono derivare da questo tema alla nostra Chiesa di Ravenna-Cervia?

 “Abbiamo pensato ad alcuni appuntamenti che, dopo Firenze, aiuteranno la nostra Chiesa locale a focalizzarsi sui temi del Convegno: a fine gennaio abbiamo intenzione di organizzare una serata aperta a tutti, con un relatore di eccezione che ci aiuti a trarre alcune conclusioni in vista di un più ampio percorso pastorale; inoltre, l’incontro dell’Ufficio di pastorale sociale che si terrà a febbraio-marzo 2016 sarà incentrato sul Convegno. Sfrutteremo anche i mezzi di comunicazione a disposizione della nostra arcidiocesi per tornare su questi temi. Ci rendiamo conto che il Convegno rischia di passare inosservato, a causa di altri eventi epocali, come il Sinodo sulla famiglia e l’Anno Santo della Misericordia, ma faremo del nostro meglio”.