Carichi di grazie

Carichi di grazie 
Dal “RisVeglio Duemila” N. 32/2017  

Sono tornati, carichi di grazie (con la minuscola, ringraziandosi reciprocamente, ma anche con la maiuscola, ricevute direttamente dall’alto) i 60 ravennati che dal 23 al 29 agosto scorso hanno partecipato al tradizionale pellegrinaggio regionale dell’Unitalsi al santuario di Lourdes.
Tra loro diversi giovani per i quale l’associazione aveva progettato un percorso formativo specifico e un prezzo agevolato. Ed è proprio in loro che il fascino santuario mariano più famoso del mondo non poteva che fare breccia. Come spiega Anna Bolognesi che ha partecipato per la prima volta al pellegrinaggio: “È stata un’esperienza intensa, piena, faticosa ma che mi ha arricchita tanto. Ho incontrato persone che mi hanno accolta, che mi hanno insegnato, che mi hanno fatto sentire apprezzata e sono state la mia guida. Davvero persone meravigliose che mi hanno fatto vedere la bellezza di Gesù nei più piccoli gesti, in una carezza, un abbraccio, una stretta di mano, un sorriso. Andare a Lourdes è davvero un viaggio che arricchisce il cuore e ti fa riscoprire le piccole ma importanti cose della vita”.
Ma anche a chi partecipa da tempo quest’esperienza, a servizio di malati e disabili, lascia il segno. “La mia esperienza a Lourdes si riassume in tre verbi: dare, fare, baciare – aggiunge Vittoria Graziani –. Dare tutto te stesso alla Madonna, ai malati e ai pellegrini. Fare preghiera e penitenza. Farsi baciare dalla Madonna e portare il suo bacio a tutte le persone che incontri sul tuo cammino”. Alla fine del viaggio, il grazie è reciproco e coinvolge sia malati che dame e barellieri, ma soprattutto è rivolto verso l’alto: “Grazie per tutto quello che avete fatto, per il vostro esempio di umanità, per essere i piedi e le braccia per aiutarci a fare quello che da soli non possiamo –dice Pily, una giovane disabile- è  solo la condivisione della spiritualità e dell’amore che si sprigionano in questo viaggio che consente di mantenere vivo, all’interno di ognuno, il benessere e la pace interiore fino al nuovo pellegrinaggio”.