Il Pellegrinaggio Diocesano in Grecia. Foto e testimonianze

Il Pellegrinaggio Diocesano in Grecia.
Foto e testimonianze
 
 
Dal “RisVeglio Duemila”  N. 19/2015
 
 
I partecipanti sono stati trentaquattro. Il Gruppo era guidato da mons. Lorenzo Ghizzoni e da don Arienzo Colombo. Facevano parte dei pellegrini sei giovani sacerdoti, don Alberto, don Paolo e padre Dino.Il viaggio si è svolto con molto gioia ed entusiasmo di conoscere il percorso di questo importante Apostolo, nato a Tarso in Cilicia nel 6 o 7 d.C., col nome di Saul e che da grande persecutore dei Cristiani, divenne perseguitato per la parola predicata di Gesù e grande Evangelizzatore dei popoli, in particolare dei Greci. Le giornate sono trascorse con la partecipazione di tutti al quotidiano canto delle Lodi e dei Vespri e con la celebrazione quotidiana della Santa Messa.
 
Il viaggio è iniziato da Salonicco (l’antica Tessalonica) dove Paolo giunse nel 49 d.C. con Sila e Timoteo. Tessalonica fu molto cara a San Paolo e non si dimenticò mai dei Cristiani che vi aveva lasciato. Da qui dovette fuggire ma vi tornò 7 anni dopo e fu imprigionato. A Salonicco si sono visitate le chiese di San Giorgio, il cui interno è arricchito di preziosi mosaici, la splendida basilica di San Demetrio, di cui la città e diventata un centro di culto di questo Santo; la chiesa di Santa Sofia edificata a metà del VII secolo sopra le rovine di una basilica paleocristiana.
 
Il viaggio è proseguito per Neapoli (l’odiera Kavala) dove San Paolo sbarcò, per la prima volta in territorio europeo nel 49 d.C. e dove ritornò 7 anni più tardi nella zona di San Nicola, dirigendosi subito verso Filippi. Qui, il sabato, si diresse alla Sinagoga dove si erano radunate solo donne che furono le prime in Europa ad ascoltare la parola di San Paolo e dove si verificò l’episodio del primo battesimo, in Europa, di una donna, di nome Lidia, alla quale è dedicata una bellissima chiesa; qui si trova anche un Oratorio dedicato a San Paolo.S i è proseguito con la visita al monte Athos, dove sorgono bellissimi monasteri inaccessibili e dove vivono ancora molti monaci in assoluto isolamento. In questo viaggio non poteva mancare una visita alle Meteore, luoghi adatti alla meditazione e alla vita spirituale, dall’XI secolo potente centro monacale, palestra dello spirito dove la fede viene rafforzata. Dopo Kalambaka si è proseguito per Delfi e poi per Atene. Non è mancata una sosta al Canale di Corinto con visita agli scavi della città antica e dove si ricordano le Lettere di San Paolo ai Corinzi. Ad Atene San Paolo approdò a Faliro e da qui continuò a parlare a tutti predicando la Parola di Cristo, la sua crocifissione e risurrezione.
 
Durante il viaggio, quotidianamente, padre Dino, grande studioso e conoscitore della vita di San Paolo, ci ha trasmesso molte riflessioni sulle Lettere dell’Apostolo, accrescendo la nostra conoscenza e la nostra spiritualità.Indimenticabili le tre Sante Messe celebrate all’aperto, a contatto diretto con la natura che, con la sua bellezza, ci ricorda maggiormente l’esistenza di Dio.
 
Bice Evoli
 
 
Testimonianza dell’arcivescovo Lorenzo
Intensa occasione di fraternità
 
Ho gustato anch’io come gli altri partecipanti, il nostro pellegrinaggio diocesano in Grecia sulle orme di San Paolo, soprattutto per la possibilità di rileggere diversi testi degli Atti degli Apostoli e delle Lettere paoline, sui luoghi stessi citati dalla Scrittura. La competenza e la sapienza di padre Dino Dozzi ci ha accompagnato con frutto. I luoghi visitati (Basiliche, Chiese, monumenti della Grecia classica e moderna, panorami) sono stati all’altezza delle attese, il tempo è stato favorevole. Il clima di preghiera, l’atmosfera di simpatia e di accoglienza reciproca del gruppo ben guidato da don Arienzo, hanno fatto il resto.
 
C’è stato per me un altro aspetto importante: i preti giovani presenti hanno potuto avere una settimana di fraternità e di cammino insieme. I dialoghi a tu per tu o in gruppo, la preghiera, la condivisione dell’esperienza pastorale che stanno facendo, li hanno uniti. Un evento abbastanza raro per il nostro presbiterio. Credo che questo abbia dato anche a loro un dono spirituale in più: infatti siamo ordinati non solo per essere a servizio della Chiesa e del Signore, ma anche per farlo in fraternità, unitariamente. Ci si rende conto solo dopo quanto questi momenti di condivisione arricchiscano il legame di amicizia e quello più profondo che ci lega tra noi sacramentalmente. Per questo ringrazio il Signore e tutti i pellegrini, ma soprattutto i più giovani, che ci hanno aiutato a fare una esperienza di Chiesa e di presbiterio più vivace e vera.
 
 
Le testimonianze
 
Era iniziato per molti di noi con curiosità e desiderio di conoscenza, sia per ammirare luoghi dell’antichità classica greca, che per ripercorrere e vedere coi propri occhi i luoghi che le Sacre Scritture ci dicono legati all’apostolo Paolo.
 
L’esperienza si è rivelata indimenticabile. L’organizzazione è stata perfetta; il programma puntuale e denso di impegni quotidiani. Il momento della Santa Messa era quello che ci faceva maggiormente sentire una Comunità in cammino. Pellegrini che cercavano di vivere la loro fede in ambienti naturali particolarmente significativi e invitanti alla riflessione personale. Le Messe celebrate all’aperto, dove anche le antiche Comunità si riunivano (Filippi, Veria, Atene, Corinto), ci hanno profondamente commosso. Un vero maestro, don Dino, profondo conoscitore degli scritti dell’apostolo Paolo, con le sue “pillole paoline” presentate in modo splendido, ci ha allargato la mente e il cuore. Lodi e vespri quotidiani non sono mancati e anche chi fra noi, non abituato a tante preghiere, pensava di rimanersene appartato, si è trovato ad attenderle e a partecipare.
 
Tutti noi di Portomaggiore ricorderemo questo pellegrinaggio a lungo. Ringraziamo prima di tutto il Vescovo e i Sacerdoti con esperienza, come don Alberto e don Paolo, delle belle parole espresse in ogni Messa. Ricordiamo pure i Sacerdoti giovani sempre presenti e attivi in tutte le preghiere. Fra noi laici si è formata una bella compagnia e amicizia che si protrarrà nel tempo. Grazie di nuovo a chi ha permesso tutto questo, a Stefania e Marzia sempre attente e pronte per ogni evenienza e per il loro comportamento religioso, splendido esempio che ci conforta e ci fa ben sperare nei giovani del futuro. Abbiamo portato a casa oggettini, immagini, ricordi, ma soprattutto un prezioso “Viatico” cui attingere nei momenti di difficoltà nella nostra futura vita quotidiana. Grazie al nostro beneamato arcivescovo mons. Lorenzo Ghizzoni che ha guidato con spirito pastorale noi pellegrini “Sui passi di San Paolo” in terra di Grecia.
 
I pellegrini portuensi
 
 
In questi giorni del tempo pasquale, stiamo leggendo nella Liturgia della Parola, le pagine degli Atti degli Apostoli che raccontano l’attività evangelizzatrice di San Paolo attraverso le prime comunità cristiane. Dopo aver vissuto il pellegrinaggio in Grecia, proprio sulle orme dell’Apostolo delle genti, i luoghi, i nomi, gli episodi che il testo riporta sembrano diventare vivi sotto gli occhi. È questo il bello dei pellegrinaggi nei luoghi significativi della nostra fede: una consapevolezza maggiore e una fede un po’ più forte alimentata dalle esperienze vissute. In modo particolare però questi giorni trascorsi in Grecia hanno avuto anche un aspetto diverso: eravamo ben 11 sacerdoti di cui 7 “giovani” ordinati nell’ultimo decennio.
È stata un’occasione favorevole per ritrovarci insieme, come ai tempi del seminario e tra preghiera, riflessioni, battute e tante risate, abbiamo riscoperto ciò che ci unisce come presbiterio: il camminare e il lavorare insieme, nonostante le diverse situazioni e i diversi luoghi in cui viviamo, con un unico intento e desiderio, un po’ come San Paolo: annunciare la buona notizia del Vangelo a tutti.
Un grazie particolare va all’Arcivescovo che ci ha incoraggiato e sostenuto nella partecipazione a questo pellegrinaggio. Speriamo di riuscire a farne tanti altri.
 
Don Lorenzo Rossini
 
 
Questo pellegrinaggio in Grecia è stata per noi una magnifica esperienza, sia culturale che spirituale e anche comunitaria.
È stato un ottimo contesto in cui celebrare le nostre nozze d’oro con al centro la commovente benedizione dell’Arcivescovo nella chiesa di San Demetrio a Tessalonica (Salonicco), proprio davanti alla cappella che custodisce le reliquie del patrono di quella città. I nostri amici hanno sottolineato il segno del coraggio che accompagna il nostro matrimonio: il coraggio di formare una famiglia quando eravamo in giovanissima età e il coraggio di celebrare l’importante anniversario di 50 anni di vita coniugale lontano dai nostri luoghi quotidiani, in questo cammino di pellegrini.
Ringraziamo il Signore per tutti i suoi doni.
 
Lino e Gloria Ferrioli
 
 
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