C’è un tempo per’ l’accoglienza

C’è un tempo per’ l’accoglienza
 
     
Diciamo la verità: il fatto che il Papa tra i suoi primi viaggi sia andato a Lampedusa ad incontrare la gente dell’isola e i migranti ha fatto storcere il naso a non poche persone.
Il problema è che tra quelle persone vi sono molti cristiani.
Tante le obiezioni e le riflessioni di carattere sociologico e politico in approvazione e contestazione, nel solito derby, ormai stucchevole, tra cattolici di destra e cattolici di sinistra.
Tanti a sottolineare ‘sì va bene gli immigrati,  ma ‘.’ e dopo pronti ad affermare l’inopportunità della scelta, i difetti degli immigrati, il problema non italiano ma europeo.
Qualcuno tra benpensanti cristiani l’ho sentito affermare che la Chiesa sull’aborto, il divorzio, la famiglia ha un magistero non contestabile; ma su altri temi tutto è opinabile, compreso il tema dell’immigrazione, che poi è tema dell’accoglienza, che poi è tema della giustizia, che poi è il tema dell’essere figli e per lo stesso motivo fratelli.
Papa Francesco l’ha già ripetuto più volte in questi pochi mesi di pontificato: la tentazione più grande del cristiano è quello di esserlo senza Cristo.
Non si tratta di pauperismo o di istanze progressiste.
Si tratta di prendere il Vangelo sul serio e tutto intero.
E il Papa ci ricorda che il Vangelo tutto intero può anche far male.
Il cap. 25 di Matteo nella pagina del Giudizio Finale ci interroga: ero straniero, mi avete accolto?
Gesù lo sapeva e non a caso ha chiesto ai discepoli: ‘Volete andarvene anche voi?’
Certo con questo non si intende sottovalutare i problemi correlati della possibilità dell’integrazione e della dignità dell’accoglienza.
Tuttavia una delle prime domande che Dio pone è: Caino dove è tuo fratello?
Il Papa invita a non cadere nella ‘globalizzazione dell’indifferenza’ e, come già richiamato qualche tempo fa, non si può pensare che il nostro mondo abbia regole che da un lato costringano a buttare nel bidone il cibo residuo dei supermercati e nel contempo ci siano uomini, donne, bambini che in una qualche parte del mondo non abbiano nulla da mangiare.
Allo stesso modo non si può pensare che persone non abbiano la possibilità per uno sviluppo armonico della loro esistenza nella loro terra per motivi politici e sociali o, peggio, per favorire i traffici illeciti.
Il Papa non fa le leggi (se non in Vaticano); non regola i rapporti internazionali; non risolve gli equilibri mondiali; il Papa indica la strada di Cristo che è per l’uomo tutto intero.
 
Enrico Saviotti