11 novembre: San Martino
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 41/2012
‘Lasciate, fratelli, lasciate che io guardi il cielo, piuttosto che la terra, perché il mio spirito che sta per salire al Signore, si trovi già sul retto cammino’. Con queste parole S. Martino morì nella pace dei suoi confratelli (dalle lettere di Sulplicio Severo). Ma chi era San Martino? quale la sua storia?. Nato in Pannonia (oggi un paese dell’Ungheria) nel 316 d.c., morì a Candes (Francia) l’8 novembre 397. La Chiesa ne fa ‘memoria’ l’11 novembre di ogni anno. La devozione popolare, la leggenda fanno di questo Santo, una figura particolare. La leggenda, ad esempio, racconta che di notte mentre era in sella al suo cavallo, essendo militare della guardia imperiale nelle Galliead Amiens, incontrò un mendicante seduto per terra che stava morendo di freddo; si tolse il mantello, lo tagliò con la spada in due parti e con una coprì il poveretto. Di notte sognò Gesù che si recava da lui e che gli restituiva il mantello. Si svegliò e trovò il suo mantello integro come gli aveva fatto vedere il Signore. Dopo questo si convertì, chiese il battesimo e forte della potenza dello Spirito Santo, si mise in preghiera e servì il Signore che vedeva nei poveri e nei sofferenti; poi si fece monaco e fondò il primo monastero d’occidente. Fu quindi Vescovo di Tours ove evangelizzò liberando molti del popolo, specie i ‘servi agricoli’ schiavi dello sfruttamento, delle superstizioni ed eresie. Ma molte sono anche le curiosità intorno a questo Santo. La festa dell’11 novembre cade, ad esempio, nel periodo chiamato dalla tradizione ‘estate di S. Martino’ in questo benevolo di alcuni giorni di tepore e bel tempo. Il suo mantello entrò a far parte del tesoro dei Re Merovingie dal suo uso, un po’ accorciato, nacque l’appellativo di mantella o cappella, da cui i cappellani, le cappellanie ospedaliere e in architettura un nicchia o un vano specifico nella chiesa (edificio). Il giorno 11 in campagna si rinnovano i contratti di affitanza dei terreni da coltivare e delle case annesse. Concludo con uno dei proverbi più significativi. ‘a San Martino castagne e vino’. Questo è il santo amato dalla gente e per questo popolare e sempre ricordato.
Elio Pasquali








