Veglia pasquale – 16 aprile 2022

16-04-2022

Ecco di nuovo l’annuncio della Veglia Pasquale: Cristo è risorto! Cristo nostra speranza è risorto! Nemmeno la morte ha potuto trattenerlo nel buio della tomba! 

Proprio per questo era venuto nel mondo, per sconfiggere la morte e per togliere al peccato il suo effetto più velenoso, letale, la morte di tutto l’uomo. Ma questo è anche un annuncio che ci dà gioia perché è vinto anche il peccato, il male, ogni male generato sia dalla nostra natura corrotta sia dal maligno con le sue tentazioni. Nella nostra unione con Cristo, la sua natura divina risana la nostra natura umana, e ritorniamo ad essere pienamente figli grazie al Figlio che ci ha riaperto la porta della casa del Padre.

Il Battesimo

Il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia sono i gesti concreti con i quali il Signore Risorto ci comunica il suo Spirito, e insieme alla grazia del suo Vangelo, ci convertono e ci aprono alla fede. I due battezzandi di stasera Alessio e                         ci permettono di vedere questo miracolo misterioso dal vivo, esattamente come è avvenuto per noi, che da quei sacramenti siamo stati inseriti in Cristo e nel suo Corpo, la Chiesa. 

Da allora la nostra vita cristiana è cresciuta, non senza difficoltà e fatiche, e ci ha permesso di vivere via via la carità nei rapporti con tutti, soprattutto con i fratelli più piccoli, più fragili e bisognosi. La nostra vita ha acquistato un senso nuovo: ora sappiamo che da Dio siamo stati generati, poi rigenerati nel Battesimo e nella fede, da siamo Lui sostenuti e amati nel cammino quotidiano, da Lui infine riceveremo la pienezza della vita nell’incontro definitivo, nell’eternità. Mai da soli però in questo cammino, ma sempre in compagnia dei fratelli e delle sorelle di fede, anzi in compagnia di ogni uomo e donna di buona volontà che cerca sinceramente Dio facendo il bene, anche senza esserne del tutto cosciente.

La risurrezione

Così ci accorgiamo che la sua risurrezione non è una cosa del passato, come ha detto Papa Francesco, anzi “contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto – pensiamo alle tremende immagini della guerra in Ucraina – da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali”. 

Poi, come se rispondesse ad una nostra obiezione dopo aver provato sgomento e angoscia per i morti, i feriti, la distruzione, le violenze sui piccoli e sulle donne, la devastazione dell’ambiente…  “È vero –dice il Papa– che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenza e crudeltà che non diminuiscono. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che preso o tardi produce un frutto. In un campo spianato – anche dalle bombe aggiungiamo – torna ad apparire la vita, ostinata, invincibile”.

La preghiera contro la guerra

Perciò non ci spaventiamo nemmeno dinanzi al demone della guerra che agisce al contrario di Dio Creatore, semina odio e morte e non giustizia, amore e pace. Contro questo demone che può entrare nel cuore di molti, anche nei nostri, abbiamo l’arma della preghiera, dell’unione con il Signore Gesù, dell’invocazione alla potenza dello Spirito di Dio che può cambiare il senso della storia, anche della storia dei nostri giorni, cominciando dalla conversione dei cuori di tutti. 

Possiamo fare tanto, con la preghiera per chiedere la carità, il perdono, la giustizia, la riconciliazione, la riparazione del danno, anche se i morti non ritorneranno, se non nella risurrezione finale. Possiamo guardare al crocifisso che continua a soffrire nel suo Corpo, tutte le ferite che gli esseri umani si infliggono a vicenda e chiedere a Lui che allevi i dolori dei colpiti, dei profughi, degli impauriti, degli spogliati ed esiliati. E di riuscire ad attivare tutte le forme possibili di accoglienza e di carità verso di loro.

Ma proprio per la speranza che ci anima e per la visione del mondo e della storia che ci detta la nostra fede cristiana, vogliamo impegnarci anche contrastare la guerra. Non è inevitabile, ineluttabile. Non deve per forza crescere in intensità finché una delle parti non sia totalmente sconfitta, con la scia di morti che questo significa. Dobbiamo demitizzarla, smascherarla in tutta la sua follia, rivelarne l’inganno, l’inutilità e la dannosità per tutti, anche per chi la vincesse. E poi non è mai santa o sacra, è sacrilega, è contro il disegno di Dio. È stata la prima conseguenza del peccato che Caino uccidesse Abele! 

Il Signore liberi le menti e i cuori di chi crede nella guerra. Chiediamo perdono per chi è responsabile di violenze e chiediamo la conversione di tutti! Se crediamo che nulla è impossibile a Dio, la nostra preghiera sarà efficace, perché queste intenzioni sono le stesse del cuore di Dio, che è Padre di tutti e fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi, perché vuole tutti salvi. 

“Morte, giudizio, inferno e paradiso”

La solennità di oggi ci ricorda che la sua risposta alle nostre azioni di morte è la risurrezione del suo Figlio e di tutti noi in Lui. Questa è la nostra fede e la nostra speranza.

Ma ricordiamo anche che verrà il Giudizio e chi ha vissuto nell’ingiustizia e nella violenza contro i fratelli, se non si converte e non chiede perdono di cuore a Dio e a tutti, riceverà le conseguenze di ciò che ha scelto, rimarrà immerso nel male per sempre. 

E ci sarà una giustizia finale anche per gli innocenti e le vittime che li ripagherà li riabiliterà nella gioia e nella pace senza fine.

Il Signore Gesù Cristo, risorto dai morti, ascolti la nostra preghiera e quella di sua Madre, regina della pace.

+Lorenzo, Arcivescovo