Madonna Greca, Domenica in Albis e della divina Misericordia – 8 aprile 2018: “Regina della Pace, Madre della Chiesa, prega per noi!”

24-04-2017

Madonna Greca, Domenica in Albis e della divina Misericordia

 

Ravenna, 8 aprile 2018

 

Regina della Pace, Madre della Chiesa, prega per noi!

 

Abbiamo sentito l’annuncio della Risurrezione di Gesù e questo ci ha riempito di gioia e di speranza. Ma un mondo nuovo, una città nuova, restano un compito ancora da portare a compimento e a al nostro impegno e alla nostra testimonianza di cristiani spetta una parte importante. A iniziare dal nostro cambiamento personale, prima di chiederlo agli altri e alle comunità o alle istituzioni.

 

Nei nostri giorni gravi necessità ci preoccupano. Esse riguardano il mondo intero e oggi vogliamo metterle davanti alla Madonna che veneriamo, guardando all’antica icona che ritrae Maria che prega e che intercede per il genere umano.  Fra l’altro dal lunedì dopo Pentecoste potremo anche onorare ufficialmente Maria col nuovo titolo di “Madre della Chiesa”: a lei chiediamo per il mondo intero il dono della giustizia, della pace e soprattutto il dono dell’amore reciproco, per le nostre famiglie e per tutte le comunità, perché il dono ricada sulla società intera. Senza dimenticarci dei nostri compiti, di ciò che possiamo fare noi, con la forza dello Spirito del Risorto.

 

Come ha fatto Papa Francesco il giorno di Pasqua, vogliamo chiedere alla Madonna Greca la sua maternità su tutte le aree del mondo in cui dominano guerre e conflitti per motivi etnici, per vantaggi economici, per affermare la supremazia militare o politica, o a causa dei nazionalismi, del fondamentalismo religioso e per tutti gli altri motivi che l’antica divisione presente nel cuore umano genera continuamente. Con Papa Francesco invochiamo il suo aiuto per la pace in Siria, Medio Oriente, Sud Sudan, Ucraina, Venezuela; perché sia incoraggiato il dialogo tra le due Coree; per la cessazione dei focolai del terrorismo; in particolare invochiamo la sua cura materna per tutti i bambini colpiti da guerre e fame.

Anche noi chiediamo oggi a Maria che ci ottenga non la semplice assenza della guerra, ma una pace che sia “opera della giustizia”, come dice il Profeta Isaia (Is 32,7). Ci doni di scoprire il desiderio della giustizia impresso da Dio nel profondo della coscienza di tutti gli uomini e di alimentarlo, di educarlo e farlo crescere. Le famiglie, la società, i popoli ne hanno bisogno.

La costruzione di una società giusta e rispettosa della dignità di tutti, non è mai compiuta, così la pace, che è sempre da riedificare.

Gesù stesso ha legato insieme due beatitudini, nel discorso della Montagna, dicendo: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” – da Dio – e “Beati gli operatori di pace, perche saranno chiamati figli di Dio”.  Ma ha promesso anche il Regno dei cieli a coloro che “saranno perseguitati a causa della giustizia”, avvertendoci così che il cammino dei diffusori di giustizia e dei pacificatori nei conflitti, sarà sempre un percorso difficile. Si scontra con gli interessi individuali e dei gruppi, con chi coltiva progetti di potenza e di affermazione assoluta di sé. Maria nel suo Magnificat ci dice che Dio stesso entra nella storia per capovolgere i disegni dei superbi, dei potenti e dei ricchi, a favore di quelli che lo temono, degli umili, degli affamati. E dopo Gesù, e con lui, anche noi siamo chiamati a continuare questa opera.

 

Vogliamo chiedere perciò alla Regina della Pace, alla Madre della Chiesa, che si affermino in tutto il genere umano alcuni valori irrinunciabili che permettono alla giustizia di essere piena e di dare ordine e pace a tutti gli aspetti dell’esistenza, e cioè: la custodia della vita, di quel bene assoluto che è ogni persona umana fin dal suo sorgere nel grembo materno e fino all’ultimo respiro; la tutela delle famiglie, oggi provate da tante incertezze e instabilità affinché non giungano alle separazioni, dove si riversano sui figli minori dolori e ferite non cancellabili; la possibilità di scambiarsi culture diverse, ricchezze del proprio animo e del proprio ingegno, sia nei sistemi scolastici che nei mezzi di comunicazione, con piena libertà; il rispetto degli altri popoli più o meno sviluppati e della loro dignità; la pratica della fratellanza umana, oltre tutte le barriere create dalle paure e dalla non conoscenza; la libertà religiosa per tutte le fedi e le appartenenze, nel rispetto reciproco e dell’ordine pubblico.

 

A Maria, Madre della Chiesa, noi credenti, chiediamo in particolare di far nascere la pace terrena nelle famiglie, nelle comunità ecclesiali e nella società civile, dall’amore del prossimo. E che essa sia effetto della pace che ci ha donato il Cristo Risorto come abbiamo sentito dal vangelo. Lui, Principe della pace, per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio e ha ristabilito l’unità di tutti in un solo popolo, ha sconfitto nella sua carne l’odio e, nella gloria della sua risurrezione, ha diffuso lo Spirito dell’amore nel cuore degli uomini. Per questo tutti noi cristiani siamo chiamati a praticare questa verità nella carità (Ef 4,15) e a unirci a tutti gli uomini sinceramente amanti della pace per implorarla dal cielo e per attuarla sulla terra.

 

Alla Regina della pace chiediamo che sia mitigata l’inumanità, sempre presente nella guerra. Le chiediamo che i capi di Stato e tutti coloro che hanno qualche responsabilità politica, economica e militare sui popoli siano coscienti delle conseguenze delle loro decisioni. Le chiediamo anche la cessazione della corsa agli armamenti: la produzione e il commercio delle armi sono a un livello assolutamente superiore a quello che chiede la legittima difesa, con spreco di risorse e moltiplicazione della miseria di tanti poveri. La Regina della pace ci liberi dal demone della guerra.

 

La Madre della Chiesa, Madre di misericordia, ci aiuti infine ad aprire il cuore, le porte, le mani, le famiglie, le comunità a chi è scartato dalla società, a chi è emigrato e soffre per la lontananza dalla patria e per la solitudine, a chi porta i segni e le ferite della vita.  Per noi credenti nel Risorto, chiediamo anche di diventare testimoni di pace nei confronti dei nemici della Chiesa, dei persecutori dei credenti, nel dialogo coi lontani, con chi professa altre religioni, per far scomparire disprezzo e discriminazioni.

La regina della pace, la madre della Chiesa, ci ottenga il rinnovamento del cuore per essere operatori di vera fraternità insieme a tutti gli uomini e le donne che hanno buona volontà, quelli che Dio ama.

+ Lorenzo, Arcivescovo