Commento al Vangelo della prima domenica di Avvento – 29 novembre 2020

29-11-2020

Questa domenica inizia il tempo dell’Avvento, parola che significa venuta.

Venuta di chi? Del Signore Gesù Cristo.

Seguiamo il vangelo appena ascoltato

Ci dice che non sappiamo quando, ma è sicura la venuta del Signore.

È venuto inaspettatamente dopo la sua morte e risurrezione, è apparso a Maria Maddalena e ai discepoli;

è venuto con il suo Spirito nella Pentecoste e viene dovunque ci si raduna per pregarlo;

viene quando celebriamo la Messa e lo incontriamo nel Vangelo e nell’Eucaristia;

viene quando lo lasciamo pregare nel nostro cuore, in silenzio;

viene all’improvviso, nei fratelli più piccoli, più poveri che ci chiedono aiuto, cura e vicinanza;

viene a noi in quei fratelli che vivono con umiltà la santità quotidiana e ci provocano alla conversione attirandoci a Lui;

Ma c’è una condizione, dice Gesù ripetutamente: che siamo svegli, che vigiliamo, come il portinaio che aspetta il padrone che deve tornare a casa, o come la sentinella che fa i turni nella notte.

Non dobbiamo farci trovare addormentati, altrimenti rischiamo di perdere l’occasione più importante della nostra vita.

Chi è attento e accoglie Gesù Risorto nella sua casa, accoglie DIO: Colui che ci ama e che ci vuole salvare da tutti i mali, anche dalla morte.

Il pericolo dell’attesa è quello di addormentarci, di lasciarci distrarre, di vivere superficialmente, senza renderci conto delle lacrime e delle necessità del fratello o senza saper cogliere le sue qualità e i suoi doni umani e spirituali. Senza vedere e combattere l’indifferenza e la crudeltà che volte sono intorno a noi; e senza accorgersi nemmeno dei frutti di bene che fioriscono nella vita di altri, là dove il Signore sta venendo.

Il sonno potrebbe essere anche quello dello scoraggiamento, della mancanza di speranza, della delusione oppure dello smarrimento dietro alle vanità mondane. Ma anche le infedeltà piccole o grandi ci fanno addormentare, perché spengono poco a poco la voce della coscienza, la voce dello Spirito che ci richiama all’amore fedele.

Vegliare è necessario per non cadere nella tentazione e nell’illusione delle piccole felicità a poco prezzo, sempre troppo brevi.

Vegliare e essere attenti permette al Signore di entrare nella nostra vita quando vuole lui, per restituirle significato e valore con quella sua presenza di bontà e di tenerezza che nessun contatto umano ci può dare.