Assemblea Pastorale Diocesana 2017

Generare alla Vita, edcuare alla Fede

Famiglie e Giovani insieme, per una Chiesa missionaria

 

23 settembre 2017

Introduzione: il cammino di questi anni (2013 – 2016) e gli orientamenti pastorali

 

2013 – “Rinnovarsi nella Fede. Camminiamo insieme sulle orme degli Apostoli per una nuova evangelizzazione delle nostre terre”.

Il piccolo piano pastorale che avevamo elaborato insieme si poneva tre grandi obiettivi:

– “Edificare la Chiesa”: Crescere nella vita di comunione

– “Camminare alla presenza del Signore”: Promuovere un’azione di formazione e di educazione

– “Professare Cristo”: Incoraggiare una crescente missionarietà

 

Il Sussidio biblico era sugli Atti degli Apostoli (I parte)

 

2014 – “Parrocchie: cantiere aperto. Formarsi alla missionarietà, per aprire nuove porte nelle nostre comunità”

Adottiamo Evangelii gaudium (2013): come “lettera pastorale” anche per la nostra diocesi. La scelta missionaria è prioritaria e deve ispirare tutta la nostra pastorale, a partire dalle parrocchie. Vista la nostra situazione diocesana diventa urgente una nuova formazione di tutti gli operatori pastorali, come chiede Papa Francesco, in tutti i settori. Formare i formatori: sarà il compito di ogni Ufficio pastorale e di ogni associazione e movimento ecclesiale, per i prossimi anni, ma iniziando subito. Riflettiamo anche sul documento CEI: “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia”. (Qui vengono indicate alcune priorità che vogliamo riprendere nei prossimi anni: il primo annuncio; l’iniziazione cristiana rinnovata; la situazione degli adulti, la formazione al matrimonio e la pastorale della famiglia; la centralità del giorno del Signore; il legame con il territorio con una presenza caritativa, sociale e culturale.

 

Il Sussidio biblico era sugli Atti degli Apostoli (II parte)

 

2015 – “Parrocchie, è tempo di partire! Insieme portiamo nelle case e nelle piazze la gioia del Vangelo”.

Il volto missionario alle nostre parrocchie non lo daranno le opere e le attività ma le persone: innanzitutto i fedeli cristiani laici, che vivono nel mondo e sono chiamati a testimoniare il Vangelo in tutti gli ambienti.

1) Tutto il Popolo di Dio annuncia il Vangelo. Il Concilio e i laici nella Chiesa: LG 30 e 31.

Le conferme della Evangelii GaudiumUn popolo per tutti; Tutti siamo discepoli missionari; 
Da persona a persona;  Carismi al servizio della comunione evangelizzatrice [112-134]

2) Abbiamo individuato l’urgenza della semina del Vangelo e in quattro ambiti: L’ambito della formazione degli adulti e dei catechisti degli adulti. L’ambito dei giovani. L’ambito caritativo. L’ambito dei mezzi di comunicazione. Qui vediamo una necessità di formazione degli operatori laici e di rinnovamento degli strumenti.

3) All’inizio dell’anno 2016 parte la nostra missione diocesana a Carabayllo in Perù, con don Stefano Morini e altri laici e laiche che costituiscono una piccola fraternità missionaria, nella parrocchia di Gesù Misericordioso, che richiede altre forze, preti, consacrati, laici, giovani o meno giovani… La missione condivisa con la nostra Chiesa sorella di Carabayllo, ci aiuta a metterci in cammino per essere missionari anche nelle nostre terre.

 

Il Sussidio biblico era sulla 1° lettera ai Corinzi

 

2016 – Parrocchie e famiglia: amarsi nella famiglia. In cammino con le Famiglie, per annunciare a tutti il Vangelo dell’Amore”

 

Esce l’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia (marzo 2016). Partendo dai capitoli centrali (IV L’Amore nel matrimonio e V L’amore che diventa fecondo) e da quelli più pastorali (VI, VII e VIII) ci chiediamo anche noi come dare attuazione agli orientamenti pastorali e agli atteggiamenti che ci vengono chiesti con metodo sinodale! Non ci sono cambi sostanziali nella dottrina ma ci sono chiesti linguaggi nuovi e soprattutto atteggiamenti nuovi, per annunciare, coinvolgere; per discernere, accompagnare, integrare tutte le famiglie, anche chi è segnato da fragilità.

 

Il Sussidio biblico era sul Vangelo di Matteo (anno A)

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Iniziamo oggi il quinto anno del cammino pastorale della nostra Chiesa di Ravenna Cervia, che quindi è stato segnato soprattutto da tre grandi documenti di Papa Francesco: Lumen fidei, Evangelii Gaudium, Amoris Laetitia (abbiamo valorizzato molto meno Laudato sii). La scelta è stata quella di non moltiplicare i testi di riferimento del Magistero, aggiungendo per esempio anche una lettera pastorale diocesana. Ma in positivo la scelta è anche quella di respirare al ritmo della Chiesa universale, che in questi anni dal 2013 ad oggi gode della presenza profetica e illuminante di Papa Francesco.

Ci siamo confrontati nei nostri organismi di partecipazione, e ultimamente soprattutto con i responsabili e gli operatori dei nostri Uffici pastorali, che sono in fase di rinnovamento e di ristrutturazione in tre aree: quella dell’evangelizzazione e dell’educazione; quella della carità e dell’impegno sociale; quella della comunicazione e della cultura.  Vogliamo incarnare nelle nostre comunità parrocchiali e nelle nostre famiglie le linee pastorali della Chiesa universale, che peraltro abbiamo trovato pienamente rispondenti ai nostri bisogni.

In una terra come quella di Romagna, in una chiesa come quella che vive a Ravenna città e periferia; a Cervia; a Portomaggiore e Argenta; nelle parrocchie dei lidi da Casalborsetti fino a Tagliata; nell’entroterra da Castiglione fino a Mezzano e s. Alberto, per non citare che alcune parrocchie, proprio qui abbiamo bisogno di una riscoperta del Vangelo di Gesù e di un nuovo volto di Chiesa. Abbiamo una percentuale di persone indifferenti o lontane, altissima. Una pratica molto scarsa; una percentuale di famiglie sposate “in Chiesa” di circa un terzo, un tasso di abbandono degli adolescenti e dei giovani troppo grande. C’è una diminuzione del numero dei presbiteri e dei seminaristi (in pochi anni abbiamo perso una decina di preti giovani, più qualche prete anziano tornato al Padre; i seminaristi sono due: Matteo e Luca), un calo ancora poco compensato dal crescere delle vocazioni al diaconato, che però ci danno speranza. La vita consacrata è stabile, ma con rarissime vocazioni locali.

Cosa ci sta chiedendo il Signore in questa situazione?

Noi ci fidiamo dell’insegnamento di Papa Francesco e ripartiamo anche in questo anno da due indicazioni che ci sono state date e che si inseriscono nel nostro cammino.

  1. Teniamo ferma l’attenzione alla famiglia come luogo della generazione e del servizio alla vita, nel momento del più basso numero di nascite che la nostra terra di Romagna ricordi. (In appendice allo strumento di lavoro per oggi c’è l’omelia di S. Apollinare dove ho provato a lanciare qualche stimolo su questo problema).

 

  1. E collegato a questo, ci poniamo in ascolto degli adolescenti e dei giovani che quest’anno 2018 saranno al centro del Sinodo ordinario dei Vescovi: come trasmettere loro la fede? A partire dalla famiglia, dalla parrocchia, dalle associazioni e movimenti, quali atteggiamenti cambiare e quali persone preparare per trasmettere loro la fede, affinché non si interrompa la catena delle generazioni nelle nostre comunità ecclesiali?

Siamo tutti convinti che non ci servono ritorni al passato, per trasmettere  la fede in una società talmente cambiata che rispetto a soli quaranta anni fa è irriconoscibile? Ci serve invece riuscire a presentare un volto nuovo di Chiesa, che non spende tutte le sue energie per “difendere i suoi bastioni”, ma si preoccupa di quelle pecore che non sono del nostro ovile. Dobbiamo ricordare le parole di Gesù nell’Ultima Cena: “E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore” (Gv 10,16).  Vogliamo anche noi con Papa Francesco una vera riforma della Chiesa perché diventi più evangelica e missionaria, più sinodale e aperta a tutti.

È un cammino di conversione personale e comunitario: ci è chiesto di rinunciare a stare nel nido caldo del nostro solito gruppo; di abbandonare le tane protettive delle nostre abitudini pastorali; e di diventare discepoli missionari, ovunque, testimoniando la fede con rispetto e dolcezza, aprendoci a tutti con una carità senza preferenze… una Chiesa dove i laici e le famiglie, i giovani e i nonni sono tutti missionari, dove i presbiteri e i diaconi, i religiosi, saranno sempre meno protagonisti e sempre più fermento e lievito a servizio della vocazione battesimale di tutti. Qualcuno non è d’accordo con questa visione, né tra i preti né tra i laici, ma la storia è in movimento, e non si può scendere!

Continuiamo quindi a trarre da Evangelii Gaudium, da Amoris Laetitia, e dal documento della Chiesa italiana per questo decennio Educare alla vita buona del Vangelo, alcune linee direttrici, per essere in continuità con gli anni precedenti e per concentrare la nostra attenzione sulla trasmissione della vita e della fede dalla famiglia verso i giovani. (In cartella il testo dello strumento di lavoro)

 

Anche quest’anno lavoreremo a gruppi per riflettere sui bisogni che abbiamo di formazione e sulle possibili proposte pastorali. I responsabili degli uffici pastorali raccoglieranno i frutti del lavoro che vorremmo poi rilanciare ai parroci nei vicariati, al Consiglio pastorale diocesano e ai consigli parrocchiali, come abbiamo fatto l’anno scorso, girandoli tutti.

Questo lavoro dovrà quindi continuare a casa nelle parrocchie, mettendosi insieme parroci e sposi, operatori e consigli pastorali, utilizzando il materiale dato oggi e gli spunti di questa Assemblea.

 

– Continuiamo anche quest’anno a proporre a tutte le nostre comunità un sussidio biblico “Seguitemi” sul Vangelo di Marco, che alimenti e la preghiera e l’azione pastorale della nostra diocesi.

– La nostra agenda pastorale contiene molte delle iniziative e dei percorsi di quest’anno.

– La Scuola di Formazione Teologica per Laici riprende con una nuova responsabile e una nuova equipe, che presenteremo.

– Ci sarà la domenica diocesana della Sacra Scrittura il 22 ottobre, nelle parrocchie e in diocesi (vedi manifestino). Sarà consegnato in quella occasione il sussidio biblico prenotato a tutti gli operatori che lavorano con gruppi, soprattutto con adulti: ai parroci è stato consegnato a casa loro.

– Continueranno diversi percorsi di formazione come vedete dal depliant rosso in cartella.

– Il Risveglio 2000 avrà una nuova veste e continuerà il rinnovamento già iniziato per diventare lo strumento di comunicazione ecclesiale più sicuro insieme con un nuovo sito.

23-09-2017