Risorgimento da Riscrivere ?

La celebrazione di un avvenimento storico consiglia, anzi impone di accertare la verità relativamente a quell’avvenimento. La celebrazione dell’Unità d’Italia impone la conoscenza fattuale di quel processo storico che ha preso il nome di ‘Risorgimento’, processo in cui mito e realtà sono tuttora tenacemente uniti. Mito e realtà si intrecciano nei manuali di storia e nella toponomastica delle nostre città, nella retorica politica e nel cinema. Ma cosa fu realmente il ‘Risorgimento’?

Si trattò davvero di quella unificazione gioiosa attuata a furor di popolo spesso presentata dai manuali di storia, oppure fu un unificazione drammatica voluta da una élite piemontese animata da una ideologia anti-italiana? Come fu preparata e attuata la Spedizione dei Mille? Il Regno delle Due Sicilie e lo Stato della Chiesa erano davvero così arretrati? Pio IX fu davvero il grande traditore del Risorgimento come ce lo presentano i manuali? Come va interpretato il fenomeno del brigantaggio?

Per rispondere a queste e altre domande, la scuola di formazione teologica, dopo l’incontro con Mons. Rino Fisichella, propone a tutta la Diocesi un altro incontro di altissimo interesse: abbiamo invitato la prof.ssa Angela Pellicciari a tenere una conferenza pubblica a Ravenna , presso il Cinema Corso ‘ via di Roma, 51 ‘ Giovedì 3 marzo, alle ore 20,45. La prof.ssa Angela Pellicciari è una degli storici più competenti sull’argomento: ha studiato minuziosamente le trascrizioni dei dibattiti nel Parlamento subalpino dandone conto in Risorgimento da riscrivere (Ares), ha seguito le tracce dei Garibaldini in I panni sporchi dei Mille, e ha dato alle stampe un testo divulgativo in cui offre una nuova, più ricca interpretazione dell’Unificazione (L’altro Risorgimento, Piemme).

Non per mettere in discussione l’unità d’Italia, ‘ ciò che non avrebbe peraltro nessun senso ‘ ma per ristabilire la verità sulla base dei fatti. Per uscire, finalmente, dal mito e celebrare i centocinquant’anni dell’ unità d’Italia non in modo retorico, ma da cittadini consapevoli.

 

 

 

 

 

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