Meno Messe ma più comunione, intervista a don Alberto Brunelli

A partire dal primo gennaio 2019 le parrocchie di Santa Maria del Torrione (retta da don Paolo Pasini) e Santissimo Redentore (il parroco è don Alberto Brunelli) armonizzeranno gli orari delle Sante Messe, che saranno le seguenti. Messe festive: alle 8 al Redentore, alle 8.45 al Santuario del Torrione, alle 10 al Redentore, alle 11 a Santa Maria del Torrione, alle 17 a Borgo Montone (Hospice Villa Adalgisa) e alle 18 a Santa Maria del Torrione. Messe nei prefestivi o festivi del sabato: alle 17 al Santuario del Torrione, alle 18 sia al Redentore che al Torrione. Messe Feriali: alle 8 a Santa Maria del Torrione, alle 18 al Redentore. Nei mesi di giugno, luglio e agosto le Messe vespertine (prefestive e festive) al Torrione saranno celebrate alle 19.

Don Alberto Brunelli, che è anche Vicario generale, spiega i motivi di questa riorganizzazione, ma parla anche dell’attuale situazione della Chiesa ravennate, per quanto riguarda in specifico le celebrazioni delle Sante Messe.

“Io e don Pasini – spiega don Brunelli – abbiamo assunto questa decisione, in comunione con l’arcivescovo e gli altri sacerdoti della città, per poter garantire la presenza di uno di noi due, nel caso l’altro avesse qualche impedimento. Così garantiamo ad esempio le sei Messe festive, anche d’estate che è il periodo più critico per noi, e questo grazie a un sacerdote che solitamente è presente in quel periodo Torrione”.

Come rispondere a quei fedeli che potrebbero lamentare qualche disagio, nel doversi spostare dalla ‘loro’ chiesa a un’altra?

“La persona deve pensare all’importanza della Santa Messa, e non alle sue comodità. Oggi ci si sposta facilmente, ci si può fare aiutare e gli orari sono diversificati. Rendiamoci conto che le Messe, in città ma non solo, sono troppe rispetto a quel 5% di parrocchiani che, statistiche alla mano, vi partecipa. La Messa deve riunire la comunità, non spezzettarla in gruppetti”.

Veniamo a altre due situazioni spinose, San Giovanni Evangelista e San Giovanni

Battista: ci sono novità?

“Una decisione sarà presa al termine dell’anno pastorale. La scelta sarà se celebrare o meno una Messa festiva in ognuna delle due chiese. Per San Giovanni Evangelista decideranno i monaci paolini di S. Maria in Porto, per San Giovanni Battista deciderà don Rosino Gabbiadini di San Vitale. Senza aggiungere una Messa, ma spostando una di quelle che già celebrano nelle loro parrocchie”.

Un’emergenza è legata a Fornace Zarattini, Godo e Cortina di Russi, Come si interverrà?

“Quel che conta di più ora è che don Giussani superi bene l’intervento chirurgico cui deve sottoporsi. Per il momento si celebrerà la domenica e solo a Godo: il 16 dicembre sono andati i francescani, il 23 andrà l’arcivescovo, o un sacerdote che lui individuerà, per il Natale nulla è ancora deciso”.

Gli accorpamenti di parrocchie, la diversificazione di delle Messe, sono sempre più frequenti: questi cambiamenti sono momentanei?

“Tutt’altro, anzi, la situazione è in evoluzione. In altri Paesi europei il risicato numero di sacerdoti ha imposto soluzioni più drastiche verso cui ci stiamo incamminando anche noi. Un giorno, credo, si arriverà ad avere una sola Santa Messa per chiesa. Ma questa è anche una grande opportunità, perché i sacerdoti e i laici dovranno collaborare sempre più, e le comunità parrocchiali saranno spinte a conoscersi e a lavorare insieme. La realtà della chiesa ravennate è questa e tutti, sacerdoti e laici, dobbiamo affrontarla serenamente.

Fabrizio Casanova

Dal “RisVeglio Duemila” N. 45/2018