La Famiglia testimonia l’Amore di Cristo

La Famiglia testimonia l’Amore di Cristo

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 46/2010
‘Cristo vuole mostrare il suo amore per l’umanità attraverso la famiglia’. Basterebbe questa frase rivolta dall’Arcivescovo ai pochi partecipanti all’Incontro Diocesano dei Gruppi Sposi/Famiglia, predisposto dall’apposito Ufficio Diocesano, tenutosi il 12 dicembre a Ravenna nella chiesa di Santa Maria del Torrione, per capire che l’appuntamento non ha tradito le attese. Il primo a intervenire è stato Don Giovanni Giussani che, parlando della sua esperienza nell’equipe vocazionale, ha affermato che, oggi, esistono tre tipi di famiglie: quella praticante e convinta, che dà testimonianza; quella che delega la trasmissione della fede al parroco, agli insegnanti di religione, ai catechisti; quella che non crede ma che pensa che la chiesa abbia dei valori da trasmettere. Oggi, però, la famiglia fatica a educare alla fede, forse perché, ha detto Don Giovanni, si è persa la dinamica della relazione (con Dio, con gli altri, in famiglia). Mettersi davvero in relazione con gli altri implica un atteggiamento di gratuità e di grande disponibilità. Don Giovanni, in conclusione, ha accennato all’iniziativa ‘Cattedrale senza pareti’, che invita tutti i fedeli ad una preghiera diffusa per le vocazioni sacerdotali.
Mons. Giuseppe Verucchi ha poi indicato alle coppie cristiane la strada per rendere il loro amore saldo in Cristo e capace di testimoniarLo ai figli e alla società intera. ‘Gesù eleva il vostro matrimonio a Sacramento e vi invita a vivere, insieme, un amore oblativo, unitivo, fedele, fecondo, educante e indissolubile. Ogni momento della vostra vita di sposi è gravido di Dio’. Occorrono però, alcuni ‘strumenti’ per rendere forte questo amore: ‘pregate insieme, anche se costa tempo e fatica; avvicinatevi all’Eucaristia, almeno tutte le domeniche; ascoltate la Parola di Dio, perché vi sia da guida. E avvicinatevi con frequenza alla Confessione, perché in quel Sacramento il Signore brucia in noi le cose che non vanno’. L’impegno in parrocchia, per gli sposi cristiani, non è un optional, ma un dovere: ‘fate quello che potete, e in base ai vostri carismi, ma non abbiate timore di impegnarvi. La Chiesa Italiana, proprio con le sue parrocchie attive, è stata additata ad esempio per tutto il mondo da Benedetto XVI. Per questo è importante che i Gruppi Sposi ‘ che devono essere organizzati, avere chi li guida, un sacerdote che li segue e un programma preciso ‘ rimangano radicati in parrocchia’.
Infine, il Gruppo Sposi deve essere missionario: le coppie devono invitare altre coppie, suscitando in loro il desiderio di partecipare. Durante il dibattito successivo, è emerso il desiderio di attuare un programma comune ‘ a livello diocesano ‘ per i Gruppi Sposi: un primo tentativo lo si potrebbe fare in vista dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà dal 30 maggio al 2 giugno 2012 a Milano e avrà per tema ‘La Famiglia, il lavoro e la festa’.
Fabrizio Casanova
 

 

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