Intervista a Don Paolo Pasini

Intervista a Don Paolo Pasini, nuovo Direttore dell’Opera di Santa Teresa

 

 

 
Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 46/2010
Sabato 18 dicembre, durante la Santa Messa delle ore 10 ‘ presieduta dal nostro Arcivescovo – presso la chiesa dell’Opera di Santa Teresa avverrà il passaggio di consegne fra Don Matteo Solaroli e Don Paolo Pasini alla guida di quella che è definita ‘il cuore della carità’ della Romagna. Don Matteo lascia l’incarico di Direttore dell’Opera che aveva assunto il 24 dicembre del 1989; a lui subentra Don Paolo, che era già Vice Direttore dal 21 novembre 2006. Al neo-Direttore abbiamo rivolto alcune domande.
Da sabato 18 dicembre sarai il nuovo Direttore dell’Opera di Santa Teresa. Con quale spirito ti accingi a ricoprire questo incarico?
‘Con quello spirito di servizio che è poi una caratteristica sia del sacerdote che dell’Opera. Infatti è questo spirito che ha guidato l’agire del Fondatore, Don Angelo Lolli e lo ha sorretto anche nei momenti difficili. Oggi, ad esempio, siamo in difficoltà sul fronte del volontariato: la gente ha meno disponibilità e meno tempo, per cui a parte i volontari ‘storici’, che sono invecchiati, abbiamo delle presenze sporadiche, soprattutto nei fine settimana. Tuttavia, come il nostro Fondatore, ci affidiamo alla Divina Provvidenza, al servizio gratuito e alla preghiera incessante per superare questi ostacoli’.
L’Opera, da oltre settant’anni, è il ‘cuore della carità’ della Romagna. Puoi dirci, sommariamente, quante persone assistite e a quali tipi di bisogni andate incontro?
‘All’interno dell’Opera assistiamo 185 persone ‘ in maggior parte anziane e non autosufficienti ‘ e c’è anche una lunga lista di attesa. I due Centri esterni, a Borgo Montone e a San Pietro in Campiano, assistono complessivamente 32 persone che hanno altri tipi di bisogni, legati all’Aids e ai gravi traumi. Questo aspetto conferma la bontà dell’intuizione che ebbe anni fa Don Matteo, quando capì che l’Opera doveva aprirsi ai nuovi bisogni socio-sanitari che emergevano e impiegò tutte le sue energie per la nascita dei due Centri. Allo stesso modo poi, si sarebbe comportato il nostro Fondatore’.
A proposito, a che punto è la causa di beatificazione di Don Angelo Lolli?
‘Procede piuttosto bene, anche se c’è stato un intoppo: purtroppo il postulatore della causa è deceduto e, di recente, ne è stato nominato un altro. Non sappiamo ancora quanto tempo occorrerà perché la Causa giunga a conclusione’.
Si avvicinano il Santo Natale e la fine dell’anno. Puoi rivolgere un augurio ai nostri Lettori e, al contempo, indicarci i principali progetti che si prefigge l’Opera per il 2011?
‘Parto dai progetti: speriamo di ultimare i tre che si sono avviati. Il primo è, nella nostra sede in via De Gasperi, una Casa Famiglia per portatori di handicap e un ‘Dopo di noi’ che ospiterà le famiglie con portatori di handicap. Il secondo, in via Don Lolli, è la costruzione di un ottavo reparto che ospiterà persone non autosufficienti. Il terzo, infine, è a Faenza, dove sta sorgendo una grande struttura simile all’Opera; dovrebbe essere ultimata entro il 2011 e ospiterà una sessantina di persone. L’augurio che rivolgo è di vivere il Natale con le persone che incontriamo raramente e con quelle che hanno bisogno: solo in questo modo renderemo significativa ed evangelica la nascita di Gesù Cristo’.
L’Opera di Santa Teresa continua a prendere il largo ‘ come voleva Don Lolli ‘ in mezzo alla nostra società; continua ad essere ‘ grazie anche all’insostituibile lavoro ed impegno pratico e spirituale delle religiose e dei religiosi ‘ un faro che testimonia che Dio si è schierato dalla parte dei poveri, dei malati, degli infermi e lo ha fatto grazie alle mani degli uomini. Sì, perché come ha scritto Don Angelo Lolli, ‘L’amore di Dio e l’amore degli uomini sono due fiamme di uno stesso fuoco’.
A cura di Fabrizio Casanova
 
 
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