Il Post-Cresima e la sfida educativa

Il Post-Cresima e la sfida educativa

Dal ‘RisVeglio Duemila’ N. 7/2011
 
 
Sabato 12 febbraio dalle ore 16.30 alle ore 22, a Ravenna presso la Parrocchia di Santa Maria del Torrione, si è svolta la Giornata-Incontro dei ragazzi del post-cresima della Diocesi di Ravenna-Cervia, promossa dall’Ufficio Catechistico. Il titolo di questa giornata era ‘Venite e Vedrete’. Questo evento è alla sua seconda edizione, ma anche se è così giovane, è molto partecipato; infatti chi era sotto i portici del Torrione tra le 16.30 e le 16.45 ha potuto assistere all’arrivo di più di 200 ragazzi di un’età compresa tra i 12 e i 14 anni. La diocesi era rappresentata in tutta la sua estensione da nord a sud, infatti c’erano i ragazzi di Portomaggiore ma c’erano anche quelli di Campiano e quelli di Cervia. Anche quest’anno gli educatori e i ragazzi hanno fatto un cammino di preparazione all’incontro approfondendo la conoscenza con la figura dell’amico Gesù e costruendo un suo identik. E’ grazie al loro lavoro se il momento di gruppo-condivisione ha avuto l’effetto desiderato producendo domande molto interessanti da porre a mons. Giuseppe Verucchi. Prima di cena i ragazzi hanno incontrato l’Arcivescovo, che ha fatto un bellissimo intervento di attualità, infatti ha avuto il coraggio di parlare di droga e di ragazzi che si perdono dentro di essa solo per noia. L’Arcivescovo ha esortato tutti ad essere liberi di dire no alla droga, all’alcol, alle varie forme di schiavitù che li imprigionano. Le sue parole sono state un bellissimo monito: ” ecco la vera libertà che ogni adolescente ha, dire no alla droga’, perché come ha detto Mons. Verucchi, ogni ragazzo è bello perché è immagine di Dio e quindi deve amarsi perché amandosi, ama il Padre. L’intervento dell’Arcivescovo è stato molto vero e intenso e io sono sicura che ogni ragazzo ha sentito il trasporto e l’amore che egli ha messo nelle sue parole e quindi non lo dimenticherà mai. L’incontro è proseguito con la cena al sacco e con musica e giochi. Le giornate diocesane come questa, sono molto importanti, perché i ragazzi sentono di appartenere a un grande gruppo che non ha paura di testimoniare la propria fede. Purtroppo la televisione spesso lancia messaggi in disaccordo con la fede cristiana e quindi ogni educatore ha il compito di testimoniare ai propri ragazzi i valori non negoziabili, soprattutto in questo clima di emergenza educativa. I nostri ragazzi non si devono sentire delle rare mosche bianche, devono sentirsi parte di un grande disegno, ecco la sfida che attende ogni educatore di un gruppo di adolescenti.
 
Annalisa, una educatrice
 
 
 
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